Braccia per riflettere
L’iniziativa di marketing portata avanti dal sindacato syndicom per lanciare l’applicazione HandsUp ci ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia facile al giorno d’oggi inventarsi dal niente una notizia: un fenomeno sempre più dilagante, cui chi opera nel mondo dei media deve prestare attenzione.
In questo caso si è trattato di semplici pezzi di plastica (le “braccia nere”), sì, eppure in tutto il Ticino se ne è parlato. Ma nei tempi recenti ci siamo confrontati con casi eclatanti di bufale che, tramite il web, sono state amplificate e diffuse senza alcun controllo.
Nel 2014 fu ripresa da molti quotidiani e portali europei la notizia che il regime nordcoreano avesse messo agli arresti alcuni giocatori della nazionale di calcio, rei di aver giocato una pessima partita. Ci sono caduti la Rai, il Corriere della Sera, Ticinonline, portali francesi e tedeschi. Non era vero niente, come svelato quasi in tempo reale dal blog di Paolo Attivissimo: sarebbe bastato controllare le fonti, cercare conferme, fare due telefonate. No, niente. E il pasticcio fu servito. Disgustoso fu, anche, il caso delle due cooperanti italiane rapite nel 2014 in Siria. Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, una volta liberate, furono accusate da il Giornale e una miriade di pagine Facebook e piccoli blog di destra di aver avuto continui rapporti sessuali consenzienti con i rapitori. Anche questa bufala, creata per danneggiare il mondo della cooperazione, fu smontata in breve tempo. Ma furono giorni difficili.
Se le braccia nere di syndicom hanno fatto parlare tutto il cantone, pensiamo che potere hanno i grandi manovratori dell’informazione. Quanto è facile per loro inventare notizie, diffonderle, decidere a tavolino chi diffamare e chi incensare? Quanto è facile, per i potenti, influenzare le opinioni dei lettori tramite i media? Il web, oggi, è solo il posto dove le non notizie diventano verità, dove molto è manovrabile, dove spopolano i siti bufala o una risorsa da sfruttare meglio, soprattutto da noi giornalisti?
Jacopo Scarinci
Vedi video: www.syndicom.ch
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