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C’è margine per aumentare i salari

L’economia sta vivendo un periodo di ripresa. Anche la situazione finanziaria pubblica si presenta meglio di come pronosticata dai governi. Ciò è dimostrato dalle chiusure dei conti che risultano migliori dei preventivi. Ma il rincaro continua, come anche l’incremento dei premi obbligatori della cassa malattia. Ed è ora che pure i salari seguano lo stesso andamento.

 

I sindacati USS pongono l’accento su aumenti salariali generali fino all’1,5%, spesso anche su importi unitari in franchi. Con ciò essi vogliono compensare gli arretrati salariali di dipendenti di lunga data e ridurre la crescente disuguaglianza e forbice salariale. Dallo Stato i sindacati si aspettano che smetta di negare gli aumenti dei diversi livelli di reddito. Ecco una panoramica delle rivendicazioni syndicom:

Posta

Nel primo semestre di quest’anno, la Posta è riuscita a registrare un risultato solido nonostante il contesto difficile. Gli sforzi per aumentare la redditività e le continue ristrutturazioni gravano però sul personale. Dunque è legittimo e opportuno che i salari dei dipendenti vengano adeguati in modo continuo per far partecipare così il personale al successo e agli utili aziendali. Nel CCL Posta viene messo a disposizione lo 0,4 per cento per gli aumenti salariali individuali. Inoltre syndicom chiede uno 0,6 per cento generale per tutti i lavoratori della Posta. I risultati di queste trattative salariali varranno anche come riferimento per altre aziende che forniscono servizi nel mercato postale e dei pacchi.

Swisscom

I negoziati salariali con Swisscom sono previsti in primavera. Probabilmente syndicom entrerà in trattativa con la richiesta di alzare i salari dell’1%. In considerazione dei solidi sviluppi di fatturato e utile di Swisscom, ci si attende una buona chiusura della trattativa.

Quanto al resto del settore delle telecomunicazioni, i salari in genere seguono quelli concordati nei negoziati con Swisscom. Per le rivendicazioni sono decisive le cifre d’affari del secondo e terzo trimestre. Ma già oggi si delinea che a Sunrise, UPC Cablecom e Salt sia il fatturato che gli utili si stanno sviluppando in maniera meno positiva che presso Swisscom. Complessivamente il settore delle telecomunicazioni è concentrato a massimizzare i margini, il che richiede un grande impegno da parte del personale. Per questo, anche qui sono più che giustificati aumenti salariali dell’1%.

Grandi imprese mediatiche

Per le grandi imprese mediatiche, dove nonostante il difficile contesto del settore ci si attendono comunque buoni risultati annuali, syndicom chiede aumenti salariali di almeno 100 franchi.

Nel mirino ci sono le grosse aziende come Ringier, il gruppo NZZ, AZ Medien e Tamedia. Quest’ultima, nel primo semestre 2016, ha registrato un utile di 56 milioni di franchi. Questo va restituito al personale sotto forma di aumenti salariali. I profitti nell’ambito pubblicitario digitale devono essere investiti nel personale e nella qualità editoriale. Le imprese non possono ignorare che la trasformazione dai media stampati a quelli digitali riuscirà soltanto se questo cambiamento viene condiviso e appoggiato da lavoratori ben qualificati e motivati. Questo si deve riflettere sugli stipendi, poiché le macchine che stampano i giornali sono sempre accese.

commercio librario
Dopo quasi dieci anni senza un aumento dei salari reali urge un segnale con un aumento salariale generale di 50 franchi per tutti, perché sennò il commercio librario finisce davvero sul binario morto del commercio al dettaglio. Riguardo ai salari minimi, con lo stesso aumento viene finalmente fatto il passo annunciato da diverso tempo per raggiungere il salario d’ingresso per i librai di 4.000 franchi.

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