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Chiesta una flessibilizzazione senza perdite salariali

Il work & care rientra tra i temi principali della Posta anche perché ne è interessato più di un quarto dei lavoratori. In caso di malattia di un familiare, la Posta offre modelli di orari di lavoro flessibili, consulenza di sostegno e una settimana di assenza non retribuita.

 

La Posta occupa circa 45mila lavoratori. Il contratto collettivo di lavoro (CCL) prevede che in caso di malattia del coniuge, di un genitore o di un figlio, si abbia diritto a una settimana di congedo retribuito per l’organizzazione familiare. «Nel 2015 sono state 3’464 le persone che si sono avvalse di questo congedo», afferma Verena Jolk del dipartimento Comunicazione personale. Il CCL regola anche il supporto ai lavoratori con funzione di assistenza familiare: «Il datore di lavoro sostiene questi ultimi nell’espletamento dell’obbligo di assistenza. Il sostegno può avvenire, tra l’altro, pianificando gli incarichi di lavoro, adeguando la situazione occupazionale e/o concedendo congedi non retribuiti». Il saldo dell’orario di lavoro annuale consente inoltre una certa flessibilità: nella compensazione annua è possibile trasferire all’anno successivo un surplus di 100 ore e un ammanco di 50 ore. È anche possibile accumulare un conto di risparmio in tempo più a lungo termine; il tempo risparmiato deve essere percepito entro cinque anni. «Non sappiamo a che scopo vengano utilizzati tali crediti di tempo», afferma Verena Jolk.

consulenza e rete interna

MOVE, la rete interna della Posta, si occupa del tema della conciliabilità tra lavoro e famiglia. Essa comprende esplicitamente anche il tema del “work & care”. Secondo un sondaggio condotto nel 2012 a Postfinance, ne è interessato attualmente o nel prossimo futuro il 27 per cento dei dipendenti. Le persone oggetto di assistenza sono costituite dal 13 per cento di coniugi, 58 per cento (genitori) e 29 per cento altri familiari quali nonni, sorelle e fratelli. Ogni mese, si ricorre in media a 24 ore per la cura dei familiari. Verena Jolk illustra le principali esigenze dei lavoratori che prestano assistenza: «Chi presta delle cure apprezza una determinata flessibilità del lavoro, una comunicazione aperta e rispettosa e la comprensione della loro situazione; tali persone richiedono in particolare delle possibilità di flessibilizzazione senza perdite salariali». La Posta offre loro supporto gratuito attraverso la consulenza sociale interna. «Essa opera in rete anche con punti di riferimento regionali e informa in merito a diritti garantiti dalla legge». Nel 2015, 140 dipendenti si sono avvalsi di questa consulenza nell’ambito della conciliabilità tra lavoro e famiglia. Verena Jolk sottolinea: «Il work & care svolge pertanto un ruolo importante alla Posta poiché il 40% dei lavoratori ha un’età superiore a 50 anni».

* Rita Torcasso è giornalista freelance.

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