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Posta: segretezza sullo smantellamento della rete postale

Oggi, la Posta ha fatto sapere di aver condotto dei primi colloqui con tutti i cantoni sui tagli alla rete degli uffici postali. Peccato che della trasparenza promessa per ora non si sia percepito nulla. Anzi: i colloqui con i cantoni sono avvenuti a porte chiuse e il dialogo annunciato con la popolazione si è rivelato una farsa. Adesso serve un immediato stop a questi tagli, finché non sia stata chiarita la strategia anche a livello politico.

Lo smantellamento prende velocità

Già a ottobre questo modo di fare tutto misterioso della Posta ha provocato grosse arrabbiature. Essa infatti non ha reso noti i suoi piani ma li ha presentati ai governi cantonali, sempre a porte chiuse ovviamente. Però almeno avevo fatto intendere che a fine marzo avrebbe finalmente rivelato questi piani. Ora la Posta sposta questa pubblicazione all’estate, quando invece è già chiaro da molto tempo, che fino al 2020 la Posta vuole chiudere il 40 percento degli uffici postali e quando si sta delineando chiaramente che questo smantellamento continuerà senza pietà anche dopo. Per rendere trasparenti questi sviluppi, syndicom ha elaborato una mappa degli uffici a rischio, che mette bene in evidenza la misura di questo colpo mortale.

Il dialogo annunciato è una farsa
Lunedì scorso è stato inaugurato il dialogo con la popolazione, partendo da Friburgo. Ma in quella sede non sono state ascoltate le esigenze della popolazione, bensì presentati i tagli già decisi. La Posta non ha mostrato nessuna disponibilità a discutere. E non c’è da aspettarsela nemmeno per il futuro. La Posta insiste a voler concludere la pianificazione dello sviluppo della rete in autunno. Per il cosiddetto dialogo con la popolazione rimarrebbero scarsi tre mesi.

Urge l’intervento della politica – e uno stop a questo smantellamento
La popolazione e il personale continuano ad essere lasciati appesi. Questa è una situazione assolutamente insostenibile, dal momento che questi tagli agli uffici postali continuano indisturbati. È evidente che la Posta vuole guadagnare tempo per creare il fatto compiuto prima che si muova la politica.  

È chiaro che la direzione della Posta non è intenzionata a soddisfare le esigenze della popolazione ma che è guidata soltanto dal rendimento. Come ha anche già constatato il Consiglio federale, essa sta sforzando la mano ai margini della legalità. Ora è nella responsabilità del Parlamento fermare subito questo smantellamento, finché non sia stata chiarita la strategia e sia stata anche data, urgentemente, una definizione più precisa della missione di servizio universale. 

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