Prendiamo sul serio la digitalizzazione – e mettiamo via i balocchi
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Ieri (23.8.) la Posta ha presentato il suo nuovo robot per i pacchi. La presentazione è stata un vero e proprio evento mediatico con un’enorme risonanza. Il robot sarà anche un emblema della digitalizzazione, ma non sta affatto al suo centro, perché la tecnica è ancora troppo rudimentale e l’impiego assai limitato. Ma il modo in cui vengono presentate novità di questo genere desta parecchia preoccupazione presso syndicom.
Il sindacato syndicom infatti si rammarica molto del fatto che né il sindacato né il personale siano stati consultati in anteprima riguardo a queste innovazioni. La digitalizzazione può apportare benefici a tutte le parti soltanto se eventuali adeguamenti vengono discussi anticipatamente e in tempo per trovare delle soluzioni comuni. La conferenza stampa di ieri è stata l’esatto opposto.
I due relatori tra l’altro si sono anche contraddetti. Mentre uno annunciava che con questa novità sarebbero stati sostituiti dei postini addetti ai pacchi, il capo di PostLogistics lo ha smentito in maniera assoluta. In effetti l’attuale tecnologia potrebbe davvero essere inadeguata a rimpiazzare i postini addetti al recapito dei pacchi: infatti il loro raggio ammonta soltanto a 3km, in caso di pioggia o neve non funzionano, possono trasportare solo un pacco alla volta e i costi per la loro acquisizione è sicuramente un numero a cinque cifre.
Invece di fare tanto rumore mediatico, la Posta farebbe meglio a prendersi a cuore la digitalizzazione e la relativa minaccia di perdite d’impieghi, e mettere dunque al centro del suo lavoro il perfezionamento e il conseguente mantenimento in altre attività aziendali di eventuali dipendenti a rischio licenziamento. Siamo sicuri che i gingilli della direzione continueranno comunque a godere di una sufficiente gloria.
David Roth