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Rafforzare il servizio pubblico anziché vendere la Posta

È ben nota e priva di fantasia la richiesta di Avenir Suisse di privatizzare il servizio universale postale. Un ampio e forte servizio pubblico garantisce che le sfide della società digitale possano essere gestite in maniera sociale. Il servizio pubblico è la spina dorsale della Svizzera.

Lo studio pubblicato oggi da Avenir Suisse «Postalische Grundversorgung im digitalen Zeitalter» (Servizio universale postale nell'era digitale) è una dichiarazione di guerra a un forte servizio pubblico. Come c'era da aspettarsi, i liberali perseguono un solo obiettivo: privatizzare il servizio universale postale in Svizzera. In palio ci sono le perle del gruppo (p.e. PostFinance), che garantiscono dei bei profitti. Gli utili vengono privatizzati, e il contribuente al massimo serve solo per pagare le perdite. Ma questi che si credono dei grandi pensatori partono dai presupposti sbagliati, commenta David Roth, segretario centrale nel settore logistica: «Le vie della comunicazione, l'infrastruttura finanziaria e le reti logistiche sono fondamentali per il funzionamento di un'economia e per un popolo che vuole autodeterminarsi. Chi si fa levare di mano tutto questo lo trapassa ad aziende internazionali focalizzate solo al profitto e s'incammina verso un'indipendenza non desiderata. Il servizio pubblico è un bene comune, la spina dorsale della Svizzera».

Il popolo vuole un servizio pubblico forte
Il servizio pubblico non va ridimensionato come ha formulato Avenir Suisse. Il servizio universale pubblico deve essere finalmente realizzato in maniera coerente e ottenere l'attenzione e rilevanza che gli spetta. Il popolo svizzero non fa che confermare di volere un forte servizio pubblico. L'ultima volta al referendum sulla «No-Billag» o davanti ai tagli alla rete postale – infatti si sono levate grida di difesa da tutto il paese. In questo senso le proposte di riforma di Avenir Suisse si collocano all'opposto rispetto alle esigenze della popolazione. Questa richiesta di mettere mano al servizio di base postale non sorprende ed è allo stesso tempo conosciuta e priva di fantasia. L'unica novità - forse - è che adesso viene giustificata con «l'argomento killer della digitalizzazione».

Il ridimensionamento è una strada senza uscita
Le proposte di Avenir Suisse nascondono grossi pericoli per migliaia di dipendenti della Posta Svizzera e per la collettività. Privatizzazione e liberalizzazione ideologicamente motivate ricadono sulla società abbassando la qualità dei servizi. Di conseguenza cala anche la qualità della vita. Un frazionamento della Posta si ripercuoterebbe sulle condizioni di lavoro. I vari ambiti del gruppo perseguirebbero strategie isolate e cercherebbero di fare profitti sulla pelle degli altri, senza seguire una strategia unitaria comune. Questo va assolutamente evitato. syndicom chiede un ampio sviluppo della strategia postale confederale con la partecipazione delle parti sociali.

Dare un'impostazione sociale alla digitalizzazione
L'adeguamento del servizio pubblico alla digitalizzazione non consiste in uno smantellamento del servizio universale, bensì in una sua trasformazione o estensione. La società digitalizzata chiede soluzioni: basti pensare all'E-Voting per la Posta o le sfide del commercio online in crescita che aumentano le aspettative future verso la logistica e che chiedono una presenza su tutto il territorio. La Posta deve essere in grado di sfruttare opportunità del genere.

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