Salario minimo al centro della festa dei lavoratori
In più di 50 città della Svizzera il primo maggio decine di migliaia di persone hanno manifestato in occasione della giornata internazionale dei lavoratori. Ovunque il tema principale è stato il salario minimo, in votazione il prossimo 18 maggio. Appuntamento importante per il mondo sindacale che con questo progetto vuole combattere le derive del mondo del lavoro che stanno sempre più rendendo precaria la vita anche di coloro che un lavoro lo hanno, ma non ricevono un salario sufficiente per vivere. Senza dimenticare che nei cantoni periferici questa misura dovrebbe lottare attivamente contro il dumping salariale. A Lugano, ormai da alcuni anni eletto il luogo per la manifestazione del primo maggio, oltre un migliaio di persone ha preso parte al consueto corteo. Il corteo inizia con un lungo striscione “Lotta al dumping salariale, allo sfruttamento, alla precarietà e alla xenofobia!” e vedendo sfilare via via tutte le persone presenti, tra le bandiere dei vari sindacati e quelle di alcune aggregazioni partitiche, sfilano diversi striscioni. Eppure l’appello di questi è unanime: votare sì il 18 maggio al salario minimo e sostenere così questo importante passo nella lotta allo sfruttamento e l’abuso da parte di una fascia di datori di lavoro che giocano ormai senza pudore.