Trasformare l'ats in una fondazione
L’agenzia di stampa svizzera deve diventare una fondazione: è una delle proposte contenute nel documento sugli interventi pubblici per il sostegno ai media, presentato da syndicom alla consigliera federale Simonetta Sommaruga e in una conferenza pubblica ieri a Bellinzona. Fra le diverse misure richieste, un maggiore sostegno alla stampa regionale e ai media online, che ricoprono ormai un ruolo sempre più importante nell’informazione.

Concorrenza dei giganti online come Google o Facebook. Tendenze monopolistiche. Perdita di posti di lavoro (3.400 negli ultimi 8 anni). Il settore giornalistico sta vivendo cambi epocali, che mettono a rischio la funzione politica dei media di «guardiani dei poteri forti»: la democrazia ha bisogno di una stampa di qualità. Per questo il sindacato dei media e della comunicazione syndicom ha presentato un documento orientativo alla consigliera federale Simonetta Sommaruga con alcune misure di sostegno a favore dei media. Tra queste, la trasformazione dell’agenzia di stampa ats in una fondazione pubblica. «L’ats – ha spiegato Sergio Ferrari, co-presidente nazionale del settore Stampa e media elettronici di syndicom in una conferenza-dibattito ieri a Bellinzona – appartiene ai grossi editori e alla SSR che sono allo stesso tempo i suoi clienti. Come tali, premono per abbassare le tariffe, ma come proprietari esigono profitti. Serve perciò un cambio di struttura, affinché l’ats possa continuare a fornire un servizio di qualità, plurilingue, fondamentale per la democrazia svizzera».
Quattro pilastri
Questo è soltanto uno dei quattro pilastri su cui si fonda il documento di syndicom. Il sindacato dei media e della comunicazione sostiene l’aumento dell’aiuto indiretto alla stampa (dagli attuali 30 milioni di franchi a 50), come pure il sostegno alla stampa online, che gioca un ruolo fondamentale nella formazione dell’opinione. È importante che queste sovvenzioni non finiscano nelle tasche degli azionisti: sono necessari bilanci trasparenti, ma anche buone condizioni di lavoro. syndicom ritiene che soltanto tramite un contratto collettivo degno di questo nome i giornalisti verranno messi in condizione di poter svolgere il proprio mestiere in modo adeguato. Per il servizio pubblico, syndicom propone che la quota attuale del canone destinata a radio e tv private (come TeleTicino o Radio3iii) passi nel medio termine dal 6% attuale al 10%. Infine, tra le misure ipotizzate da syndicom, vi è il sostegno alla formazione dei professionisti dei media, al Consiglio della stampa, a un fondo per l’infrastruttura digitale, in quanto i dati sono ora importanti quanto lo erano le ferrovie in passato.
Un esempio dal Canton Berna
Come finanziare tutto questo? È più che mai necessaria una «google tax» per i giganti della tecnologia digitale. A più lungo termine, deve essere affrontato il progetto politico di un nuovo articolo costituzionale per una promozione diretta dei media. Il percorso è in salita, bisogna agire in fretta. E operare su più livelli per nuovi modelli di sostegno alla stampa. Come dimostra l’esempio recente del Canton Berna. Proprio lunedì, il Gran Consiglio bernese si è espresso in favore dell’aiuto ai media. Per 140 voti contro 4, ha accettato una proposta per studiare misure indirette volte al mantenimento delle sedi regionali ats a Berna e a Biel/Bienne. Il cantone potrebbe permettere l’abbassamento dei prezzi di ats per i media cantonali. L’unanimità del voto dimostra che tutte le forze politiche sono concordi nel riconoscere l’importanza dell’informazione di qualità per il funzionamento della democrazia all’epoca delle fake news.