"Uffici postali a rischio, siamo preoccupati"
In una lunga intervista al Corriere del Ticino, il segretario regionale Marco Forte denuncia la situazione di Rete Vendita: "Purtroppo in Ticino sono state annunciate soppressioni di posti di lavoro". È stato chiesto all'USS nazionale di sostenere la moratoria sulla chiusura degli uffici postali. La battaglia continua!
Nei giorni scorsi, il segretariato di syndicom Ticino e Moesano ha scritto una lettera alla Posta - settore Rete Vendita per chiedere un incontro al più presto a seguito dell'annunciata riorganizzazione della Posta. Nella lettera, syndicom fa presente che il 28 agosto 2018 il portavoce della Posta aveva affermato ai media: “Non verrà soppresso alcun posto di lavoro nei prossimi mesi”. Per il momento non si può parlare di licenziamenti, ma è ovvio che se il numero di collaboratori toccati dalla riorganizzazione è alto, come in questo caso, le possibilità di reimpiego per tutti sono pressoché nulle e il tutto si tradurrà in licenziamenti. Nella lettera si richiedono inoltre informazioni più dettagliate riguardo alla situazione attuale e si chiede disponibilità a trovare soluzioni sostenibili per i colleghi interessati.
Il 12 febbraio, il Corriere del Ticino ha pubblicato una lunga e dettagliata intervista (vedi allegato), nella quale il segretario regionale Marco Forte denuncia: "Da tempo chiediamo una moratoria della chiusura degli uffici postali fino a quando non sarà fatta chiarezza sulle valutazioni che portano alla trasformazione degli uffici postali in agenzie. Molto spesso le decisioni della Posta non sono legate al calo delle operazioni ma sono il frutto di una strategia che mira a massimizzare il profitto". Per questo motivo, syndicom ha chiesto all’USS nazionale di sostenere la moratoria sulla chiusura degli uffici postali. Nel frattempo, continuano le azioni a livello locale, attraverso le serate informative (Camorino, Claro) e i continui contatti con i cittadini per il lancio di petizioni e con i Municipi allo scopo di posticipare il più possibile la chiusura degli uffici postali.
Nei prossimi giorni, si stabiliranno quali azioni intraprendere, in attesa di un incontro con i responsabili di Rete Vendita. "La Posta deve finirla con una politica del personale sempre più improntata all'ottimizzazione delle risorse e alla continua richiesta di flessibilità che va a discapito delle condizioni di lavoro!".