Lavoro in un call center e sono iscritta a syndicom. Il mio datore di lavoro sta cercando nuovi dipendenti multilingue direttamente nei rispettivi paesi, tra cui l’Italia.
Ora temo che il mio datore di lavoro assuma persone dall’estero con salari inferiori e che, di conseguenza, si riduca anche il mio stipendio o addirittura che possa essere licenziata.
È facile assumere personale dall’estero… In che modo sono protetta?
Per i cittadini di uno Stato UE/AELS (i 27 membri delll’Unione Europea oltre agli Stati delll’Associazione Europea di Libero Scambio, ovvero Norvegia, Islanda e Liechtenstein) è relativamente facile lavorare in Svizzera grazie all’Accordo sulla libera circolazione delle persone stipulato tra questi paesi e la Svizzera.
Entro 14 giorni dal loro arrivo in Svizzera e prima dell’inizio del lavoro, devono registrarsi presso il Comune di residenza e richiedere un permesso di soggiorno. A tal fine, necessitano di un contratto di lavoro valido o di una conferma scritta dell’assunzione da parte del datore di lavoro.
Per un’attività lavorativa inferiore a tre mesi, non è richiesto alcun permesso. Tuttavia, il datore di lavoro deve segnalarlo entro 8 giorni (ora entro 4 giorni) all’autorità cantonale competente.
Per un rapporto di lavoro a tempo indeterminato di almeno 12 mesi viene rilasciato un permesso B per 5 anni. Altrimenti, viene rilasciato un permesso di soggiorno di breve durata per un massimo di un anno.
Esiste un contratto collettivo di lavoro (CCL) per il settore dei call center?
Sì, nel settore dei call center esiste un contratto collettivo di lavoro di obbligatorietà generale per la categoria dei contact center e dei call center. Le norme dichiarate di obbligatorietà generale nel contratto collettivo di lavoro garantiscono che le condizioni di lavoro minime siano uguali per tutti i dipendenti di questo settore in Svizzera.
A partire dal 1° aprile 2025 si applica per questa categoria un salario mensile minimo di 4152 franchi per il livello 1a, ovvero per un dipendente nel primo anno di servizio. Il datore di lavoro non può versare un salario inferiore. Pertanto, il tuo datore di lavoro non può pagare meno i dipendenti provenienti dall’UE o dall’estero né può rescindere il tuo contratto di lavoro per questo motivo. Ciò rappresenterebbe una violazione del contratto collettivo di lavoro.
Chi controlla il rispetto del contratto collettivo di lavoro nel settore dei contact center e dei call center?
Il rispetto delle condizioni di lavoro del contratto collettivo di lavoro viene regolarmente controllato dalla commissione paritetica del settore contact e call center. Le violazioni vengono sanzionate. Se il datore di lavoro non rispetta il salario minimo o altre norme previste dal contratto collettivo di lavoro, puoi segnalarlo alla commissione paritetica.
Grazie al contratto collettivo di lavoro esistente e all’obbligatorietà generale delle norme, è piuttosto semplice far applicare dal punto di vista giuridico il salario minimo, in quanto esiste una buona base legale.
Cosa possono fare i lavoratori per mantenere o migliorare la loro protezione?
Per la protezione dei lavoratori è importante che le parti sociali negozino dei buoni contratti collettivi di lavoro che siano di obbligatorietà generale. Questo serve a tutelare tutti i lavoratori e a salvaguardare il livello salariale in Svizzera.
È importante organizzarsi sindacalmente affinché i sindacati abbiano la forza necessaria per negoziare buoni contratti collettivi. In questo modo si creeranno i presupposti per farli dichiarare di obbligatorietà generale dalla Segreteria di Stato dell’economia.