Dichiarazione deludente del Consiglio federale riguardo alle giornaliste e ai giornalisti uccisi a Gaza e nella guerra in Medio Oriente
Il 26 agosto 2025, su iniziativa del comitato di settore Stampa e media elettronici, syndicom ha inviato una lettera al Consiglio federale chiedendo di intervenire contro l’uccisione mirata di operatrici e operatori dei media da parte dell’esercito israeliano a Gaza.
Il 17 settembre 2025 è pervenuta la risposta, firmata dal Ministro degli esteri Cassis. syndicom critica il carattere simbolico della risposta e chiede espressamente al Consiglio federale di intensificare gli sforzi per proteggere le giornaliste e i giornalisti a Gaza.
Protezione efficace invece di politica simbolica
syndicom constata che il governo federale si mostra profondamente preoccupato per la situazione a Gaza, per le numerose vittime civili e per «gli episodi documentati in cui giornaliste e giornalisti a Gaza sono stati uccisi o impedite/i di svolgere il loro lavoro». Il Consiglio federale dichiara di attribuire grande importanza alla protezione delle giornaliste e dei giornalisti, in conformità con il diritto internazionale, e di impegnarsi presso le autorità israeliane per la loro protezione.
Tuttavia, cosa comporti esattamente questo sforzo del Consiglio federale e quali siano le misure concrete adottate rimangono vaghi e visibilmente inefficaci. Le rassicurazioni del Consiglio federale sembrano quindi rimanere puramente dichiarative.
syndicom si aspetta che il Governo federale si impegni con urgenza presso le autorità israeliane per la protezione delle giornaliste dei giornalisti e adotti misure concrete. Soprattutto nelle zone di guerra e di crisi, la protezione delle giornaliste e dei giornalisti è essenziale per consentire un’informazione indipendente e libera,
afferma Stephanie Vonarburg, responsabile del settore Media e vicepresidentessa di syndicom.
Inoltre, in accordo con molti sindacati dell’IJF (International Federation of Journalists), syndicom chiede che le giornaliste e i giornalisti indipendenti abbiano un accesso sicuro all’intera regione.
245 tra operatrici e operatori dei media uccisi dall’inizio della guerra nel 2023
La lettera al Consiglio federale è stata motivata dalle uccisioni mirate di operatrici e operatori dei media da parte dell’esercito israeliano nell’agosto di quest’anno. Secondo i rapporti della IFJ, alla quale syndicom è affiliato in qualità di sindacato svizzero dei giornalisti, e di Reporter senza frontiere (RSF), dall’ottobre 2023 sono stati uccisi oltre 245 tra operatrici e operatori dei media nei territori palestinesi occupati, la maggior parte delle/dei quali mentre svolgevano la loro attività giornalistica. syndicom chiede al Consiglio federale di:
- intervenire con urgenza presso le autorità israeliane per porre fine all’uccisione di operatrici e operatori dei media e garantire la libertà e la sicurezza del lavoro giornalistico, anche ai media internazionali, nella Striscia di Gaza e in tutte le zone di conflitto;
- di impegnarsi con forza nelle istituzioni e nei tribunali internazionali per il rispetto della libertà di stampa, dei diritti umani e del diritto internazionale;
- impegnarsi concretamente per un’indagine indipendente sui fatti, affinché le/i responsabili dei crimini siano chiamati a rispondere delle loro azioni.