Il datore di lavoro ha il diritto di farlo?

Ai sensi dell’art. 321d del Codice delle Obbligazioni (CO), il datore di lavoro può stabilire direttive per l’esecuzione del lavoro e dare istruzioni particolari. In linea di principio, i  dipendenti sono tenuti a conformarsi. Le direttive devono essere correlate alle esigenze dell’azienda e all’esecuzione del contratto di lavoro per cui può quindi essere necessaria la sorveglianza dei dipendenti. Tuttavia, la sorveglianza o il controllo del comportamento dei dipendenti sul posto di lavoro sono vietati (art. 26 dell’ordinanza concernente la legge sul  lavoro, OLL3).

Quando i controlli sono necessari per altre  ragioni, come in questo caso, devono essere concepiti e disposti in modo tale da non pregiudicare la salute e la libertà di movimento dei lavoratori.

Venerdì scorso, mentre andavo nello spogliatoio, si sono avvicinate due guardie della sicurezza che volevano controllare il mio guardaroba e i miei effetti personali. Non capendone il motivo, ho rifiutato. Mi hanno poi detto che si trattava di una nuova direttiva del datore di lavoro e che avevano l’ordine di fare questi controlli. Il datore di lavoro non dovrebbe informare i dipendenti di questa nuova direttiva e avvisarli prima di applicarla?

Dagli articoli 5 e 6 dell’OLL3 si evince che il datore di lavoro è obbligato a informare e consultare i dipendenti se emette una nuova direttiva che ha ripercussioni sulla libertà personale. Tale obbligo si basa anche sul principio della buona fede (art. 2 Codice Civile) . Inoltre, il datore di lavoro deve informare i lavoratori sulle persone che effettueranno i controlli, in particolare se ha incaricato un’agenzia di sicurezza privata.

Gli agenti hanno quindi proceduto a una perquisizione corporale e mi hanno chiesto la chiave della mia auto privata parcheggiata di fronte all’edificio,  che hanno poi controllato attentamente. A mio parere, questa è una violazione della mia libertà e della mia sfera privata.

In effetti, il diritto del datore di lavoro di controllare i lavoratori è limitato dall’obbligo di proteggere la personalità del lavoratore ai sensi dell’art. 328 CO. Tale controllo deve quindi essere un mezzo appropriato, necessario e proporzionato per raggiungere l’obiettivo prefissato. I controlli a sorpresa del guardaroba e delle borse dei dipendenti senza il minimo sospetto di furto (controlli preventivi) devono essere regolamentati in un Contratto collettivo di lavoro, in una direttiva o nel contratto di lavoro individuale.

Le perquisizioni corporali e dei veicoli privati, invece, violano la sfera privata del lavoratore e devono essere effettuate solo in caso di comprovato furto di beni mobili o di grave sospetto di tale reato, e solo la polizia è autorizzata a eseguirle.

Rischio di essere licenziato se rifiuto di sottopormi a tale controllo?

Sì, ma il licenziamento per tali motivi sarebbe ingiustificato ai sensi dell’art. 336a CO e tu potresti far valere il diritto a un’indennità fino a sei mesi di stipendio, ma solo in caso di perquisizione corporale o dell’auto da parte di guardie della sicurezza private.

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