Lavoro in un call center. Io e i miei colleghi siamo stati informati che le nostre telefonate con i clienti potranno d’ora in poi essere registrate, presumibilmente per motivi qualitativi. È legale?
Secondo l’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT), l’ascolto o la registrazione delle telefonate di lavoro da parte del datore sono ammessi esclusivamente come mezzo per ottenere prove o per controllare la performance. Tale pratica è di conseguenza legale esclusivamente in questo ambito. Per quanto riguarda le telefonate private, il datore di lavoro non è autorizzato a sorvegliarle poiché non è necessario all’adempimento del contratto di lavoro e questo costituisce una violazione della personalità del lavoratore. Un caso simile può del resto essere oggetto di azioni penali.
A seconda dei casi, vengono imposte delle condizioni oppure il mio datore di lavoro è libero di agire come meglio crede?
In effetti, il Codice penale pone il consenso di tutti i partecipanti come condizione preliminare per l’ascolto o la registrazione delle telefonate. Le persone la cui conversazione viene registrata o intercettata devono esserne informate in modo chiaro e in tempi utili; inoltre devono dare il loro consenso. Inoltre, nell’ambito dei call center, l’ascolto o la registrazione occasionale delle conversazioni di terzi, ovvero tra dipendenti e clienti, sono possibili. Di norma, i dipendenti vengono informati ogni qualvolta la loro telefonata viene intercettata a mezzo di un segnale ottico o acustico
Questa sorveglianza può essere ininterrotta o deve essere limitata nel tempo? In quest’ultimo caso, che cosa rischia il datore di lavoro che non rispetta le regole?
Una sorveglianza ininterrotta non è compatibile con la tutela della privacy. Tuttavia, nell’interesse del datore di lavoro, in particolare per il controllo della qualità, ascoltare e registrare le telefonate solo per un periodo determinato non è invece incompatibile. In questo caso, i dipendenti devono essere informati per tempo e in modo chiaro del periodo in cui potrebbero essere sottoposti a una simile sorveglianza. Il principio della proporzionalità e la protezione della personalità e della salute sul posto di lavoro esigono che questo periodo sia di una durata e di una frequenza proporzionate. Se il datore di lavoro non rispetta le regole e le condizioni relative alla sorveglianza telefonica, può essere portato in tribunale per violazione illegittima della privacy ai sensi della Legge federale sulla protezione dei dati (LPD). Sono anche possibili sanzioni penali. Bisogna infine sapere che il datore di lavoro può conservare le registrazioni fino al raggiungimento dello scopo perseguito
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