Nel suo rapporto pubblicato oggi, il DATEC sottopone al Consiglio federale misure di regolamentazione per l’organizzazione futura del servizio postale universale e del servizio universale per il traffico dei pagamenti. Nel rapporto, il DATEC propone, tra l’altro, di ridurre al 90% il recapito delle lettere e dei pacchi nei tempi previsti. Manuel Wyss, responsabile del Settore Logistica, commenta: 

«Dal punto di vista del sindacato syndicom, questa proposta degrada il servizio pubblico e va quindi respinta.»

Dal punto di vista delle e dei dipendenti, sarebbe positivo se la riduzione delle esigenze legate alla durata delle ore di lavoro alleggerisse la pressione sul personale, attualmente pesantemente gravato. La possibilità che si concretizzi un tale effetto dipende però in larga misura dal modo in cui la Posta sfrutterà questo nuovo margine di manovra: infatti, sono ipotizzabili anche effetti contrari. La semplificazione proposta dal Consiglio federale per il servizio postale, per le abitazioni difficili da raggiungere, equivale anch’essa a una riduzione del servizio universale della Posta. Il Consiglio federale non tiene nemmeno conto del fatto che nel 2021, su pressione del legislatore, sono state adottate norme più severe proprio per questo settore.

La digitalizzazione deve essere al servizio delle persone, non il contrario

Il Consiglio federale propone inoltre di includere i servizi digitali nel servizio universale della Pista. Al sindacato syndicom, ciò che importa sottolineare è che la digitalizzazione dev’essere al servizio delle persone, siano esse clienti o dipendenti della Posta, e non viceversa. I progetti di digitalizzazione, come il progetto pilota recentemente annunciato «Consulenze video negli uffici postali», non devono comportare una riduzione dei posti di lavoro, un peggioramento dell’accesso senza barriere al servizio pubblico o un’elusione dei requisiti legali. Il rafforzamento dei mezzi di pagamento digitali è comunque da accogliere favorevolmente, nel senso di un ampliamento del servizio pubblico. Nel complesso, la rete decentralizzata e la presenza fisica sono un fattore chiave per la Posta, che deve essere mantenuto a vantaggio della popolazione e dell’economia. Qualsiasi provvedimento normativo deve tenere conto di questi criteri. 

Un campanello d’allarme per i sostenitori del servizio pubblico 

I severi requisiti in materia di tempi di consegna sono uno dei motivi per cui la Posta Svizzera è regolarmente riconosciuta come il «miglior servizio postale del mondo». Una riduzione indebolirebbe il servizio universale della Posta. La scorsa settimana quest’ultima ha anche annunciato la chiusura di 170 uffici postali gestiti dall’azienda. Non è nell’interesse né dell’economia né della popolazione essere serviti da un servizio postale mediocre. La Svizzera ha bisogno di un servizio postale universale attrattivo. Ciò implica continuare con una consegna affidabile di lettere e pacchi, nonché con uffici postali facilmente accessibili, con una gamma completa di servizi e personale qualificato. Il sindacato syndicom invita tutti coloro che sono a favore di un servizio pubblico forte a opporsi ai tagli a tutti i livelli.

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