L’essenziale in breve


  • Fine del monopolio locale: il nuovo accordo con l’UE prevede una completa liberalizzazione del mercato svizzero dell’elettricità. Le famiglie e le PMI potrebbero scegliere liberamente il proprio fornitore, come avviene nell’UE dal 1996.
  • Un rischio per i prezzi? I sindacati, in particolare il SSP, temono un’esplosione delle tariffe e la fine della protezione dei piccoli consumatori, come osservato in altri paesi europei.
  • Una decisione politica delicata: nonostante la chiara bocciatura di questa liberalizzazione in precedenti votazioni, il Consiglio federale vuole far passare l’accordo in un «pacchetto separato», per non compromettere gli altri aspetti dei negoziati con l’UE.
  • Questioni tecniche ed economiche: l’accordo garantirebbe alla Svizzera un accesso prioritario all’elettricità europea, anche in caso di crisi. Ma la questione degli investimenti è cruciale: quando i prezzi sono volatili, i produttori continueranno a investire, a mantenere le centrali di pompaggio senza la garanzia di poter ammortizzare questi investimenti? I nostri fornitori nazionali saranno in grado di far fronte alla concorrenza dei grandi gruppi europei?

Molti punti rimangono poco chiari. Una buona base giuridica con l’UE è fondamentale per i sindacati. Nella risoluzione adottata il 31 gennaio scorso, l’USS ha respinto la liberalizzazione del mercato dell’elettricità e ha aderito alla proposta del Consiglio federale di trattare separatamente il dossier dell’elettricità.

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