syndicom al DIG Festival
Professionisti dei media del Ticino in trasferta al festival di giornalismo investigativo a Modena. Un appuntamento importante per la formazione, per raccogliere idee, per ricaricarsi, per fare rete.
Testo: Giovanni Valerio
«Targets», bersagli. Titolo forte, diretto, eloquente, per l’undicesima edizione del DIG Festival, che si è tenuto a Modena a fine settembre 2025. Con questo titolo, il più importante festival di giornalismo investigativo in Europa, ha puntato i riflettori su «chi è sotto attacco perché documenta e denuncia, in Palestina e nel resto del mondo».

L’attualità in primo piano, quindi, con la mostra fotografica di Fabio Bucciarelli «Occupied Territories. Stories from The West Bank, Gaza and Lebanon» e con diversi documentari (come quello di Louis Theroux, documentarista BBC, in Cisgiordania) e incontri sul conflitto Israelo-Palestinese.
Ma nei cinque giorni di festival si è discusso anche di tecnologie e crisi climatica, lotta di classe e libertà d’espressione, criminalità organizzata e nuove facce del potere.
Osservare e condividere
A seguire il DIG 2025, per la seconda volta, c’era anche una delegazione di operatori dei media di syndicom. Una decina di professionisti del settore, giornalisti televisivi, radiofonici e della carta stampata, ha seguito gli eventi e le proiezioni cinematografiche del festival. Alcuni di loro hanno approfittato per intervistare gli ospiti del festival. Altri hanno raccolto idee e contatti che si trasformeranno in servizi e articoli.
Il festival permette di osservare, analizzare e mettere nel giusto contesto le più urgenti dinamiche attuali con lo sguardo critico del giornalismo. Questo in un contesto di condivisione dei saperi e dei metodi. Il tutto in un contesto positivo, per respirare aria fresca e viva…
racconta Federico Franchini, redattore di Area.
Formazione continua
È un appuntamento importante per sentirsi meno soli. Oltre a rimettere al centro il ruolo dei giornalisti e del giornalismo in un momento storico come questo, è un’occasione di confronto e condivisione: sentire vibes positive, ricaricarsi, incrociare riflessioni, idee, opinioni…
aggiunte Isabella Visetti, giornalista RSI. Isabella ha seguito anche due appuntamenti della «DIG Academy», brevi workshop dedicati a temi del giornalismo contemporaneo.
«Si tratta – spiega – di una formazione continua in chiave moderna, agile, piena di spunti in poco tempo. Uno su un tema relativamente nuovo come il giornalismo dei dati, ma con la consapevolezza dei limiti di cifre e statistiche per come sono raccolte e presentate. Il secondo, sul tema dell’intervista, dell’intervista scomoda, su come ottenere risposte quando il potere non risponde, con esempi concreti usati dalla redazione investigativa della tv svedese.»
Rafforzare i legami
Negli ultimi anni, il segretariato di syndicom Ticino e Moesano ha organizzato una serie di weekendi di formazione per i professionisti dei media. Grazie al fondo di formazione, i soci del sindacato hanno partecipato più volte al festival della rivista Internazionale a Ferrara, al festival di giornalismo digitale Glocal a Varese e, da un paio di anni, al DIG di Modena.
L’esperienza serve a rafforzare il legame tra membri del sindacato, tra colleghi (non per forza della stessa professione) e a parlare dei problemi in un ambiente informale e stimolante.
spiega Federico Franchini.
Nuove forme d’incontro
«Con i ritmi attuali – fa notare Nicola Morellato, segretario regionale syndicom Ticino e Moesano – i lavoratori hanno sempre meno tempo per impegnarsi, per partecipare, per fare sindacato. Abbiamo quindi cercato di proporre nuove forme di incontro, di confronto, di aggregazione, che vadano al di là delle solite riunioni di comitato. Momenti informali, culturali, anche ludici, importanti per conoscersi, per confrontarsi, per scambiare idee e per coinvolgere nuovi soci, ma con tematiche sindacali. Non si può infatti rinunciare ai contenuti.
In questo senso va la proiezione di film di tematiche operaie e sindacali organizzate in collaborazione con USS Ticino. La prossima sarà al Film Festival Diritti Umani di Lugano (FFDUL), domenica 19 ottobre 2025 alle 17.00, con il documentario ‹Les vies d’Andrès›, sugli autotrasportatori e la logistica moderna.»