Una giornata con… il settore Media al Presstival di Bienne
Testo: Muriel Raemy
Foto: Carole Lauener
7 giugno 2025, stadio Gurzelen a Bienne: un festival organizzato da giovani giornalisti romandi esplora il futuro dei media e le sfide della professione.
Come informare? E come parlare delle zone di conflitto? L’umorismo, per esempio, può essere utile all’informazione? L’intelligenza artificiale aiuterà i giornalisti? Insomma, a cosa servono i media?
Tutte queste domande e molte altre ancora sono state affrontate in oltre 50 dibattiti, conferenze e attività, inclusi gli speed dating organizzati tra il pubblico e i giornalisti.

Le soluzioni sono collettive. La solidarietà è indispensabile
Mathilde Matras
In questo settore, il lavoro sottopagato è la norma. Durante una tavola rotonda sul tema delle retribuzioni, due giornalisti hanno testimoniato la lotta costante con gli editori.

Secondo Mathilde Matras, segretaria regionale del settore Media, gli editori si rifiutano di rispettare i parametri del CCL validi nella Svizzera romanda – ovvero 594 franchi per la giornata e 327 franchi per la mezza giornata. «Questa competizione tra colleghi porta le retribuzioniverso il basso. Un giornalista non può opporsi da solo a queste condizioni; è indispensabile costruire solidarietà».
Secondo le stime del comitato, hanno partecipato al festival circa 800 persone. Numerosi giovani professionisti (futuri membri?) sono venuti a discutere allo stand di syndicom.
Stephanie Vonarburg, responsabile del settore Media (a destra nella foto a fianco) spiega la nostra strategia: insieme, lottiamo affinché la Stampa continui a essere distribuita, le tipografie continuino a funzionare e le reti siano accessibili ovunque allo stesso prezzo. Le soluzioni sono collettive!

«Le pubblicazioni giornalistiche nell’interesse pubblico non devono essere punibili. Il pubblico ha il diritto di essere informato», spiega Eva Hirschi, giornalista indipendente, membro del comitato di settore di syndicom, e anche direttrice di investigativ.ch, la rete svizzera dei giornalisti investigativi.

In qualità di moderatrice, anima un dibattito sulle procedure di intimidazione (le cosiddette SLAPP, Strategic Lawsuits Against Public Participation) che mirano a impedire le critiche indesiderate, a zittire i giornalisti e le ONG e a causare danni finanziari. Queste procedure si inseriscono in un rapporto di forza tra aziende molto ricche e redazioni sempre più povere.
Glenda Gonzalez Bassi, sindaca di Bienne, è intervenuta per sottolineare l’importanza dei media per la democrazia.
Pauline Rumpf (a sinistra nella foto), giornalista e membro di syndicom, ha contribuito alla realizzazione di questo festival. «Si è ridata speranza a giornalisti isolati e sotto pressione costante, dando loro la sensazione di appartenere a una categoria, a un settore vivo e composto da persone legate a questa professione, pronte a impegnarsi per la sua sopravvivenza e rinascita. È questo aspetto collettivo, partendo dalla base, che ci stava più a cuore».

Il successo di questa prima edizione sottolinea l’importanza di unire le forze per un giornalismo degno, pluralista e accessibile.