All’inizio erano soltanto singoli contratti collettivi di lavoro (CCL) aziendali, oggi anche le associazioni professionali riconoscono l’importanza di condizioni di lavoro avanzate per i dipendenti dell’infrastruttura di rete. E per il 1° ottobre 2018 il CCL aziendale stipulato con syndicom ha ricevuto l’obbligatorietà generale da parte del Consiglio federale.

Uniti contro il dumping salariale

Con l’ampliamento della rete in fibra ottica negli ultimi anni sono finiti sotto pressione anche i prezzi e con essi le condizioni di lavoro e di salario dei lavoratori. Ma affinché la concorrenza potesse avvenire a pari condizioni e non a spese dei dipendenti, le associazioni professionali AILC e SNiV si sono sedute al tavolo delle trattative con syndicom e si sono accordate per un contratto collettivo di lavoro (CCL) settoriale. Questo tutelerà le condizioni di lavoro e di salario in Svizzera – anche contro la concorrenza a buon mercato dall’estero. Il 1° luglio 2016 esso è entrato in vigore e dal 1° ottobre 2018 gode anche dell’obbligatorietà generale. Decisivi per questo successo sono stati anche i CCL aziendali con Saphir Group (2000), cablex (2013) e Network 41 (2015).

Ecco cosa apporta il CCL di settore dell’infrastruttura di rete

Rispetto agli standard minimi legali il CCL per il settore dell’infrastruttura di rete porta diversi vantaggi, come per esempio:

  • Salario minimo di 13 x 4’340 franchi (legge: nessuna disposizione)
  • 42 ore di lavoro/settimana (legge: 50 ore)
  • Da 5 a 6 settimane di ferie (legge: 4 settimane)
  • Continuazione del pagamento del salario per 720 giorni 80% del salario
  • Trattative salariali annuali
Diventa membroScorri in alto