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Previsioni per il Ticino dei presidenti di settore

Se l’anno che si conclude porta sempre con sé dei bilanci di quanto si è fatto, quello che comincia non può che spingere a fare previsioni su ciò che ha da venire. La redazione ha dunque chiesto ai cinque diversi presidenti in Ticino di raccontare ai lettori di syndicom - il giornale, quali prospettive e quali difficoltà potrebbero a loro avviso caratterizzare il proprio settore nell’arco del 2013.Contratti collettivi, ritmi di lavoro e salari sembrano essere il comun denominatore.

Per quel che concerne la Posta, la preoccupazione maggiore in questo momento è data dall’introduzione di Distrinova che si traduce in un importante aumento della mole di lavoro nei centri di lavorazio-
ne lettere mentre nell’ambito del recapito lettere probabilmente non si potrà lavorare a tempo pieno.

Anche se ci viene assicurato che non ci sarà alcun cambiamento, il 23 giugno 2013 quando la Posta diventerà SA dovremo a mio avviso vigilare affinché venga rispettato il vecchio Contratto collettivo di lavoro, valevole fino al 2015. Dopodiché entrerà in vigore il nuovo CCL. Ma prima ci saranno le trattative per la conclusione del nuovo CCL e sarà necessario avere un atteggiamento d’attacco e non rinunciatario, con quella giusta dose di coraggio e stima di sé stessi e della propria professionalità da non avere paura di un vuoto contrattuale.

Certo affrontare questi cambiamenti non sarà facile, anche perché purtroppo si riscontra poca partecipazione da parte dei colleghi e delle colleghe sindacalizzati ai problemi di lavoro. Ma a tutti i dipendenti della Posta, a tutti i colleghi e le colleghe e in particolar modo a tutti e tutte coloro che sono sindacalizzati voglio ricordare una cosa soltanto: «L’unione fa la forza».

Ogni mattina mi sveglio e spulcio la lista Forbes degli uomini più ricchi del mondo. Io non ci sono, così prendo la macchina e vado a lavorare.

Arrigo Brühlemann (Bubi), Presidente Settore 1 (Posta)

Lavoro presso Cablex si può dire ancora da prima che fosse fondata e anche se può sembrare una battuta è vero: eravamo un piccolo gruppo di circa 30 collaboratori reduci dalle macerie delle PTT e oggi, dopo poco più di 10 anni, siamo circa 80 dipendenti e tanti, ma veramente tanti, interinali.

Va detto che grazie all’impegno dei suoi dirigenti, la Cablex è entrata nei mercati dell’elettricità, della segnaletica stradale e della posa e allacciamento della fibra ottica, ampliando così il suo mercato e adattandolo alle nuove esigenze tecnologiche. Con Cablex collaborano anche Cablecom e Sunrise.

Io lavoro con la vecchia guardia che si occupa dei cavi telefonici, sia aerei che sotterranei. Quindi, quando avviate il ricevitore ricordatevi di noi. Il nostro futuro, fino al 2015, è contrassegnato da un buon CCL. Sappiamo che il mondo del lavoro da un punto di vista delle condizioni di lavoro, invece che andare avanti va indietro. Per questo, e vale per tutti i lavoratori, sperare in un miglioramento futuro è difficile. Il mio detto è siamo pagati per lavorare. Però chiedo ai nostri sindacalisti di non mollare e non concedere troppo quando si tratta di negoziare, perché anche voi siete pagati per lavorare, PER NOI. Allora dunque buon lavoro a tutti.

Danilo Ravelli, Presidente Settore 2 (Telecomunicazioni)

La situazione nel settore del giornalismo è nota: il contratto collettivo di lavoro (CCL) per la Svizzera tedesca e quella italiana è stato disdetto anni fa, quello per la Romandia, per di più firmato solo da Impressum che si è sempre opposto pervicacemente all’ingresso nelle trattative delle altre associazioni o sindacati di categoria, più recentemente. Di una ripresa dei colloqui non si vede alcun segno; la crisi economica ha fatto diminuire gli annunci e la pubblicità, in particolare nella carta stampata, ciò che ha spinto gli editori a intraprendere una serie di ristrutturazioni (leggasi licenziamenti) per risparmiare il più possibile. I media elettronici vivacchiano, mentre il web è un buco nero per gli editori, che comunque pare non possano farne a meno, e un "orrorificio" professionale.

La realtà è che le varie associazioni professionali non si parlano, o si parlano poco, e gli editori, di fronte a una controparte sempre più divisa, gongolano e non hanno nessuna intenzione di sedersi a un tavolo per discutere di alcunché. Nel frattempo ristrutturano, come detto, anche se, se si vanno ad osservare gli organigrammi dei gruppi oltre che quelli delle singole testate, si nota sì una diminuzione dei giornalisti e dei collaboratori, ma spesso anche un aumento di dirigenti di vario livello e di profumatamente pagati consulenti esterni – misteri di una classe editoriale che ha pensato bene, unica al mondo, di affossare i propri giornali a pagamento per lanciare dei gratuiti su scala nazionale.

Risultato: i giornalisti sono sempre più sotto pressione mentre solo syndicom, per lo meno in Ticino (ATG è da circa un anno che è data per dispersa), cerca di tappare le falle come può.

Fossi ancora bambino, chiederei a Gesù Bambino, Babbo Natale e anche alla Befana di portarmi delle associazioni partner che si prendano davvero a cuore gli interessi dei loro affiliati, degli editori che finalmente dimostrino di sapere quello che stanno facendo e, più in generale, mettano i loro giornalisti nella condizione di svolgere al meglio il loro mestiere. Purtroppo, le feste sono già passate, la mia infanzia pure.

Rocco Bianchi, Presidente Divisione Press del Settore 3 (Media)

Il gruppo di Comunicazione Visiva Ticino ha in serbo parecchie novità per l’anno appena iniziato.

Impegno politico

Durante l’arco del 2013 verranno effettuate delle verifiche applicate dall’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro sui salari e le condizioni di lavoro dei professionisti del nostro settore, per chiarire se ci sono gli estremi per fissare un salario minimo in accordo con la Tripartita.

Cultura e formazione continua

Dopo il successo della Giornata della Tipografia svoltasi lo scorso mese di novembre, il gruppo CV Ticino organizzerà in autunno una nuova edizione della conferenza. Ci sarà inoltre una sorpresa nel mese di marzo per i lettori della Rivista TM-RSI-STM.

Un aiuto ai più giovani

Per aiutare i giovani neodiplomati del settore Comunicazione visiva ad entrare nel mondo del lavoro, verrà organizzata una vetrina virtuale, un portale che permetterà uno scambio tra professionisti e aziende sia a livello regionale che internazionale. Questo servizio sarà comunque esteso, oltre che ai giovani, a tutti i membri del settore che lo desiderano.

Per i colleghi indipendenti
e freelance

Il gruppo CV sta lavorando, in collaborazione con professionisti esperti del settore legale, alla realizzazione di un contratto standard, un mezzo che permetterà una volta per tutte di proteggere meglio i professionisti indipendenti, definendo in modo più chiaro i rapporti con la clientela e i servizi inclusi nei mandati. Abbiamo inoltre in progetto la creazione di un tariffario con alcune indicazioni sui prezzi consigliati per la realizzazione dei più comuni prodotti grafici. Questi strumenti dovrebbero aiutare i lavoratori indipendenti più “fragili” a non vendere sottocosto le proprie creazioni come spesso purtroppo accade.

Daniela Raggi, Presidentessa Divisione Comunicazione Visiva del Settore 3 (Media)

Nell’industria grafica, dopo diverse tornate al tavolo delle trattative, che si sono tenute durante gli ultimi mesi del 2012, i sindacati e l’associazione padronale Viscom non sono riusciti a trovare un accordo per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro che non è più in vigore con la fine dell’anno appena trascorso.

Questa situazione, insieme alla crisi mondiale che sta mietendo sempre più vittime anche in Svizzera, e alla forza della nostra moneta su quella europea, non sta certo facilitando il lavoro di chi si presenta alle sedute con l’intenzione di salvaguardare i diritti acquisiti in tanti anni di lavoro sindacale.

Viscom ha da poco festeggiato il 70º anniversario dalla sua fondazione. Oggi, digitando la parola “tipografia” in uno dei tanti elenchi telefonici elettronici disponibili su internet, sono ben 79 i risultati che appaiono solo nel Canton Ticino. Restringendo la ricerca, filtrando i vari “copyshop” e simili, rimangono ancora 62 aziende che combattono per accaparrarsi una fettina del già piccolo mercato cantonale, alcune delle quali subappaltano le ordinazioni che riescono ad aggiudicarsi perché non sono attrezzate e, dovendo lavorare sottocosto, cercano di recuperare un minimo di margine.

Il 2013 si presenta come un anno estremamente difficile per il nostro settore. Da tutti i punti di vista. Negli ultimi anni la nostra divisione si è già dovuta confrontare con una serie di problematiche complesse: oggi il pericolo che addirittura il Contratto collettivo dell’industria grafica scompaia è più che mai concreto.

Negli ultimi 15 anni siamo stati testimoni di una concorrenza sempre più spietata sui prezzi e di una crescita esponenziale delle capacità produttive, dovuta alle nuove tecnologie, che hanno corroso il numero di posti di lavoro ed esercitato una pressione sempre maggiore sulle condizioni di lavoro. Situazione, questa, che non accenna a stabilizzarsi nel prossimo futuro. Le grandi aziende ottimizzano centralizzando e le piccole rischiano la chiusura a causa delle difficoltà a rimanere concorrenziali.

Oggi la nostra divisione è chiamata a raccogliere una delle sfide più ardue degli ultimi decenni. Salvaguardare i diritti degli iscritti, offrire loro la possibilità di seguire una formazione continua di qualità che permetta a colleghe e colleghi di mantenere alto il livello di professionalità che il settore richiede e lottare per mantenere un contratto collettivo che, fino a una decina di anni fa, era l’orgoglio del lavoro sindacale, oltre ad essere uno di quelli che hanno fatto la storia degli accordi tra sindacati e datori di lavoro in Svizzera.

Diego Uccellani, Presidente Divisione Industria Grafica del Settore 3 (Media)

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