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Uno sguardo altro

Lavoro, migrazione e sindacati: non è questione di provenienza, ma di classe. Ne parla l’ultimo numero della rivista di syndicom.

In Svizzera, un lavoratore su tre è straniero. La quota di lavoratori senza passaporto rossocrociato nella popolazione attiva è passata dal 25% del 1991 al 32,2% del 2021. Eppure “le persone provenienti da un contesto migratorio sono soggette a condizioni di lavoro più difficili e precarie”, denuncia la consigliera nazionale Stéfanie Prezioso sull’ultimo numero della rivista di syndicom. “Nel settore sanitario, nell’edilizia, nei trasporti, nella ristorazione, nella vendita, nel lavoro domestico ecc. stanno sopportando più di altri il peso della pandemia, del riscaldamento globale e della crisi sociale. Sono inoltre soggette a un discorso stigmatizzante, portato avanti

dalla destra e dalle autorità, che divide il mondo del lavoro”. Per questo motivo, esorta Prezioso, “Noi facciamo parte di un numero immenso che non conosce la sua forza. Uniamoci!”.

Eppure, l’unione dei lavoratori all’interno dei sindacati non è stata sempre così facile e scontata, come ricordano gli articoli di Mattia Lento e di Oliver Fahrni nel dossier dedicato a lavoro e migrazione, che ospita anche un intervento di Kijan Espahangizi, storico e teorico delle migrazioni all’Università di Zurigo.

Il posto di lavoro è uno dei pochi luoghi dove i lavoratori stranieri hanno voce, come ricorda Patrizia Mordini, responsabile del Gruppo d’interesse Migrazione di syndicom nel suo editoriale. “Esclusi dal diritto di voto, qui possono invece impegnarsi e lottare per i loro diritti e i diritti dei loro colleghi, nei comitati aziendali, nel sindacato. In una frase: fare politica. L’inclusione e la partecipazione iniziano proprio qui, sul posto di lavoro”. Nella stessa direzione vanno le recenti diverse iniziative sostenute dall’USS, come racconta la segretaria centrale USS Regula Bühlmann in un lungo e dettagliato articolo.

Sulla rivista non mancano le testimonianze dei lavoratori stessi di syndicom, come AugustinMukamba (dipendente della Posta), del giornalista Rüstü Demirkaya o di Sara Winter Sayilir, fondatrice della Neue Schweizer Medienmacher:innen (NCHM), impegnata a favore di un’informazione antirazzista.

 

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