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Assemblea generale ordinaria syndicom sezione Ticino e Moesano

«Una Posta più sociale!»: questo hanno chiesto a gran voce i quasi cento delegati del sindacato dei media e della comunicazione syndicom, riuniti lo scorso 25 marzo a Bellinzona per l’annuale assemblea della sezione Ticino e Moesano.

Di fronte all’annunciata chiusura di oltre 600 uffici postali, l’assemblea ha lanciato un appello alla Confederazione e ai Comuni, affinché si oppongano all’attuale politica aziendale della Posta, che mira a massimizzare il profitto più che a garantire un servizio pubblico di qualità. Ma è importante, ha spiegato il responsabile regionale Marco Forte, che anche i collaboratori della Posta si mobilitino per difendere le proprie condizioni di lavoro: «syndicom siete voi, il sindacato si fa in azienda!», è stato detto. Oltre a quanto sta avvenendo alla Posta, il 2016 è stato un anno contraddistinto dai continui attacchi al servizio pubblico: licenziamenti presso la RSI, aumento dei carichi di lavoro e continue ristrutturazioni presso Swisscom. Anche negli altri settori professionali, le situazioni lavorative sono tutt’altro che facili: la crisi dell’industria grafica e la minaccia al giornalismo d’inchiesta.


Il presidente di sezione Jose Feijoo Fariña ha parlato dei molti fronti nei quali syndicom Ticino e Moesano è impegnato, sottolineando la coesione, la motivazione e la determinazione da parte del segretariato di syndicom nell’affrontare tutte le sfide. Non è mancata inoltre una critica alla Posta che “continua a chiudere uffici e a sopprimere posti di lavoro e che di fronte alle richieste di intraprendere una politica più sociale risponde in modo diametralmente opposto, spendendo chissà quanto, con una campagna in favore delle agenzie postali, spot televisivi e cartelloni”.


Patrizia Pfenninger, presidente della divisione Comunicazione Visiva, ha ricordato l’importanza e la necessità di riscoprire il valore della solidarietà, soprattutto per i giovani. Ha presentato inoltre la riuscita campagna “braccia nere” che ha lanciato l’applicazione del sindacato “HandsUp”.


Franco Caravatti, presidente del Gruppo Pensionati, ha invitato i colleghi appena andati in pensione a continuare ad aderire al sindacato, per «non dimenticare quanto succede intorno a noi» e per sostenere le battaglie sindacali, che sono anche le battaglie per una società migliore.


Tra i vari interventi, particolare importanza è stata data alla difesa del servizio pubblico nel suo insieme, non soltanto la Posta e Swisscom ma anche l’informazione: la diminuzione di risorse nei media porta a un indebolimento della pluralità d’informazione con conseguente rischio per la democrazia.


L’assemblea si è conclusa con una conferenza su un tema purtroppo sempre più di attualità come quello dello stress correlato al lavoro. La consulente sociale Liala Cattaneo, coordinatrice del laboratorio di psicopatologia del lavoro, ha spiegato come lo stress abbia un impatto importante sulla salute dei lavoratori. La velocità, la disponibilità totale, i carichi di lavoro, la competitività sono tra i fattori che possono avere un effetto negativo sui lavoratori. I costi sono altissimi, per la società e le aziende stesse. Si parla di almeno 4,2 miliardi di franchi in Svizzera: basti pensare che il 60% delle rendite AI riguardano cause psichiatriche dovute al lavoro. La soluzione? Puntare sulla prevenzione in azienda, dove il problema nasce, con una diversa organizzazione del lavoro e una migliore gestione delle risorse.
L’assemblea si è conclusa con un’ottima cena presso il ristorante Casa del Popolo.

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