Articolo

Concorrenza sleale: una minaccia per il giornalismo d’inchiesta?

“La rivista Medialex ha fatto il bilancio del diritto dei media in questi ultimi vent’anni e ha affermato che il problema della legge sulla concorrenza sleale è il problema più importante, più delicato”. A denunciarlo è stato Bertil Cottier, uno dei maggiori esperti di diritto dei media, intervenuto alla serata organizzata da syndicom Ticino e Moesano.

Un pubblico altamente qualificato ha seguito con attenzione e con numerose, pertinenti domande l’intervento di Bertil Cottier durante il secondo appuntamento di syndicom allo Spazio ADO di Lugano. Docente di diritto dell’informazione all’Università di Losanna e professore ordinario di Diritto nella Facoltà di scienze della comunicazione dell’USI, Cottier ha introdotto i principi giuridici della legge sulla concorrenza sleale, nella quale i giornalisti all’inizio non venivano neppure menzionati, ma che nel corso degli ultimi anni rappresenta una vera e propria minaccia nei confronti del mestiere. In Ticino, come è stato ricordato nel corso della serata, ha fatto scalpore l’imputazione al settimanale “il Caffè” per diffamazione per la vicenda dell’errore medico alla clinica Sant’Anna.

“Il collega Simon Canonica, giurista e già giornalista al Tages Anzeiger, ha esaminato su Medialex (rivista svizzera di diritto della comunicazione) gli ultimi vent’anni e ha indicato che il problema della legge sulla concorrenza sleale è veramente IL problema”, ha affermato Cottier. “È un problema perché si tratta di una zona grigia, nel senso che gli specialisti della legge sulla concorrenza sleale sono specialisti di altro tipo (del diritto dei consumatori, della pubblicità). E la decisione della Corte Europea dei Diritti dell’uomo sul caso è ambigua, dato che dice che la legge non si applica quando i giornalisti partecipano a un dibattito di grande interesse pubblico”. E questo, come noto, dipende dal’interpretazione del giudice.

Un altro problema che è sorto è quello dell’intimidazione. Un altro giornalista, sempre in Ticino, ha ricevuto una lettera che lo intimava di smettere di occuparsi di un caso, altrimenti sarebbe stato accusato di concorrenza sleale. “Certo, l’intimidazione è un problema – ha confermato Cottier - questa strategia viene usata dagli avvocati già negli altri campi, in altre materie (ad esempio per il diritto della famiglia) e ora viene usata contro i giornalisti”.

Tutti contro i giornalisti, tutti contro l’informazione quando è scomoda per i grandi poteri? Questa è sembrata l’atmosfera della serata, con i giornalisti che si sentono un po’ sotto assedio. Mentre i professionisti sono sottoposti a regole e leggi, là fuori c’è un mondo, quello dei “social media”, senza limiti. Basta leggere alcuni commenti su facebook o su testate giornalistiche online, dove i lettori si firmano con nickname che la Procura non riesce a identificare. “Siamo fuori dalle leggi. Almeno fino a quando gli Stati sovrani non saranno d’accordo, tutti gli Stati, non si riuscirà ad avere una soluzione”.

Quali soluzioni, quindi, per la professione? “La deontologia – ha suggerito Cottier - ha un impatto debole, soft, rispetto alle leggi del giurista, il diritto “duro”, e quindi gioca un ruolo fino a un certo punto. Se prendiamo a paragone la legge sul traffico, qui è come se avessimo ancora le precedenze legate a concetti come l’interesse pubblico… Sarebbe utile avere regole precise, unire le regole deontologiche e il diritto per dare un peso giuridico a quello che è ora soltanto un testo di autoregolamentazione. Un’altra soluzione è quella di favorire la mediazione. Ad esempio, alla Rsi il 90% delle questioni vengono conciliate dal mediatore, senza arrivare a prendere una decisione”. Ma il miglior antidoto contro l’intimidazione è la conoscenza, è stato ricordato in chiusura. Tanto che Gianni Gaggini, direttore dei Corsi di giornalismo, ha annunciato che l’anno prossimo si terranno corsi di formazione permanente sul tema, per tutti i professionisti.

Rimani aggiornato

In modo personale, veloce e diretto

Vuoi sapere per cosa ci impegniamo? Abbonati alla nostra newsletter! I nostri segretari e le nostre segretarie regionali saranno felici di rispondere alle tue richieste personali.

syndicom nei tuoi paraggi

Nei segretariati regionali troverai sostegno e una consulenza competente

Aderire adesso