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Conducenti d’autobus: Un’indagine rivela una professione dalla salute molto a rischio

I risultati dell’indagine sulla salute dei conducenti d’autobus condotta dal centro universitario Unisanté e dai sindacati SEV, syndicom e VPOD sono preoccupanti. Questi professionisti della guida sono quasi tutti affetti da problemi di salute e soffrono di diversi disturbi: dolori muscolari, stanchezza o disturbi del sonno. La frequenza degli infortuni è in aumento. È tempo di intervenire per migliorare la salute dei conducenti e rendere questa professione più attrattiva!

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Per la terza volta, dopo il 2010 e il 2018, il SEV ha voluto tastare il polso per capire lo stato di salute dei/delle conducenti di autobus e sui fattori che rendono difficile questo lavoro. Il 22 febbraio, SEV, syndicom e VPOD hanno inviato 4324 questionari ai loro membri conducenti. Hanno partecipato 916 persone, con un tasso di risposta del 21%. Unisanté, il centro universitario di medicina generale di Losanna, ha analizzato i dati e ha appena pubblicato i risultati: impietosi.

Dolori, stanchezza, sonno e stress

Solo il 3,9% dei conducenti non ha problemi di salute. In media, ogni conducente dichiara di soffrire di quattro problemi di salute. Un autista su due accusa dolori muscolari alle spalle o al collo (57%), affaticamento anomalo e mal di schiena (50%). Più di uno su tre ha problemi di sonno (43%), stress (42%), irritabilità (35%) e mal di testa (33%). Dal 2018 è stato registrato un aumento significativo dei dolori muscolari alla spalla e al collo. Nel 2022 il numero di giorni di malattia è aumentato. Un autista su due ha avuto almeno un’assenza per malattia nel 2021. Non è in gioco solo la salute dei conducenti, ma anche la loro sicurezza e quella degli altri utenti della strada. Quasi un terzo dei conducenti (32%) non è sempre in possesso dei propri mezzi quando si mette alla guida.. Stanchezza e mal di testa si ripercuotono sulla frequenza degli infortuni, che hanno registrato un aumento nel 2018 e 2022. Perché gli/le autisti/e di autobus hanno così tanti problemi di salute? Secondo Unisanté «vista l’alta percentuale di alcuni problemi di salute abbastanza specifici, è lecito pensare che questi problemi siano legati all’ambiente di lavoro. Ad esempio, è stato dimostrato che le vibrazioni trasmesse al corpo intero sono causa di mal di schiena».

Ampiezza, ciclisti e pause per andare in bagno

Una parte delle domande mirava ad attribuire un punteggio ai diversi elementi di disagio. Al primo posto troviamo l’ampiezza (periodi di lavoro lunghi a causa degli orari spezzati) di oltre 10 ore del turno di lavoro. «L’80% lo giudica ‘doloroso’ e ‘molto doloroso’: è impressionante. Questo scaglionamento della giornata lavorativa è estremamente faticoso» sottolinea Christian Fankhauser, vicepresidente del SEV. I lunghi periodi senza poter andare al bagno rappresentano la terza causa di disagio. «Sebbene il numero crescente di autiste abbia indirettamente aumentato il numero di bagni installati nei terminal, gli orari serrati e i ritardi dovuti al traffico impediscono di utilizzarli e qualcuno rinuncia a bere» afferma amareggiato Fankhauser. Il comportamento dei ciclisti e l’aggressività degli altri utenti della strada sono al secondo e al quarto posto tra gli elementi più preoccupanti. L’aumento delle biciclette e delle piste ciclabili a seguito del confinamento ha evidentemente giocato un ruolo importante. La soluzione: le corsie riservate agli autobus. Secondo Micha Amstad, segretario centrale VPOD per i trasporti locali, «l’indagine mette in evidenza i fattori dannosi per la salute dei conducenti. Esortiamo le aziende a intervenire per proteggere il personale. La salute delle e dei conducenti è fondamentale».

L’impatto sulla salute della crisi dovuta al Covid

Questo studio offre per la prima volta una panoramica di come gli autisti percepiscono la gestione e l’impatto della crisi sanitaria provocata dal Covid-19 sul loro lavoro e sulla loro salute. Oltre il 40% degli autisti di autobus ha risentito degli effetti del Covid-19, dovuti sia alla riduzione dei tempi di riposo sia alla sostituzione dei colleghi con un breve preavviso. I risultati dell’indagine hanno anche mostrato l’importanza attribuita dai conduttori alle questioni ergonomiche e in particolare al sedile, considerato da quasi tutti un fattore importante. A fine carriera, i conducenti di età superiore ai 56 anni sono i più sensibili al dolore agli arti superiori e inferiori. Per Valérie Solano, vicepresidente del SEV, «si tratta di un lavoro difficile. Più riusciamo a migliorare le condizioni di lavoro in termini di orari regolari, di riduzione dello stress e di aumento della soddisfazione sul lavoro, più abbiamo la possibilità di mantenere gli autisti in buona salute»!

Secondo Manuel Wyss, segretario centrale syndicom, il suo sindacato è «sulla strada giusta con AutoPostale: nel nuovo CCL AutoPostale è stata ridisegnata la pianificazione dei turni dei conducenti. Su questa base, dall’entrata in vigore del CCL Syndicom si adopera per garantire la corretta applicazione della procedura di pianificazione annuale in conformità con la legge sulla durata del lavoro (LDL) e il CCL. L’importanza dei controlli e dell’applicazione della LDL da parte dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT) è quindi fondamentale».

I risultati di questa indagine sono preoccupanti e richiedono risposte urgenti. La generazione del baby boom andrà in pensione nei prossimi 5–10 anni e solo un settore più attrattivo consentirà un ricambio sicuro. Dato che il trasporto pubblico rappresenta una delle soluzioni al problema cruciale del clima, sarebbe assurdo investire miliardi senza pensare alla salute e alla sicurezza del personale di guida.

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