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Conquistare le nuove generazioni con applicazioni e pullman on tour

Profughi, concetto di matrimonio o abitudini al consumo: che cosa pensano i giovani sulle attuali tematiche politiche e sociali? La SRG lo vuole scoprire con il progetto Politbox invitando i giovani adulti a far sentire la propria voce. 

 

Il mondo è in fiamme. E persone di tutti i tipi hanno da dire la loro su qualsiasi argomento socio-politico: è giusto che la Svizzera e l’Europa accolgano i rifugiati? Le coppie gay devono avere gli stessi diritti delle coppie etero e potersi sposare? E il matrimonio, è un modello che funziona ancora? E la questione delle centrali nucleari? Nella stampa, nei commenti dei portali online, davanti a una birra dopo lo stacco dal lavoro – ovunque si discute di questo e quello. Ma cosa dicono coloro il cui futuro è in questione? I giovani, tra i 18 e i 25 anni? Lo vuole scoprire il progetto SRG “Politbox”.

L’«offerta digitale sulle elezioni nazionali», come osannata da azienda radiofonica e tv, si rivolge soprattutto ai giovani. “Politbox” è un’applicazione quiz, un format televisivo internet e interazioni sui canali social-media come Facebook, Twitter e Instagram. Per il loro contenuto sono responsabili i redattori e le redattrici multimedia della SRF, RTS, RSI, RTR e SWI.

Konrad Weber, caporedattore di Politbox, ci illustra meglio di che cosa si tratta: «Il progetto vuole mostrare ai giovani che gli argomenti che li interessano sono di natura politica, eccome. E che con il loro voto possono smuovere qualcosa».

Sull’applicazione relativa al quiz essi possono rispondere a delle domande. Dieci materie come militare, famiglia o mobilità con 32 domande su ogni argomento; a volte domande di conoscenza, altre volte domande sulla propria opinione riguardo a tematiche attuali. (Ti piacerebbe un giorno lavorare/studiare nell’UE? Non so / Sì, voglio conoscere altre culture. / Sì, le esperienze all’estero sono importanti nel mondo del lavoro. / No, è più facile trovare un impiego in Svizzera. / No, a me piace lavorare dove sono cresciuto.)

Inoltre i redattori dall’inizio dell’estate sono in tour per tutta la Svizzera con il loro pullman Politbox. Dai luoghi amati dai giovani trasmettono dal vivo. In tutte le lingue nazionali. Le dirette di circa due ore sono disponibili su internet. (www.srf.ch/news/wahlen-15/wahlen15-politbox). Durante le settimane della festa della musica di Winterthur ZH la redazione Politbox voleva sapere quanto fossero responsabili le nostre abitudini d’acquisto. Dove possono far festa i giovani sul suolo pubblico, hanno chiesto a Grüsch GR. O a Lugano TI: aprire le frontiere ai profughi o limitare l’immigrazione? Attualità che non lascia indifferente nessuno al momento. E verso la quale spesso i giovani trovano un altro approccio rispetto alle generazioni più vecchie – che presentano ancora una partecipazione molto più alta al voto: degli over 65 ne vanno a votare due terzi, mentre tra i 18 e i 24enni ne va a votare uno su tre. Il motivo è un sovraffaticamento, conferma una ricerca dell’Istituto di ricerca GFS.

Ma siamo proprio sicuri che i giovani si fanno attirare alle urne attraverso un quiz e delle dirette? Il caporedattore Weber sdrammatizza: «Il nostro obiettivo principale non è portare la gente alle urne». Piuttosto si tratta di mostrare ai giovani che la loro opinione è molto importante. E che in molti ambiti potrebbero dire la loro e smuovere qualcosa con il loro voto. Questa idea sembra fare centro, dice Weber: «Sui social-media riusciamo a raggiungere un pubblico più giovane del solito. È un grande successo che non siamo riusciti ad ottenere con i format tradizionali». Quanto la SRG paghi per questo progetto Politbox non lo vuole svelare. Ma ci tiene a sottolineare che viene gestito tutto attraverso il regolare budget elettorale della SRG.

Per l’associazione Schweizer Medien non ci sono dubbi: Politbox viola le concessioni, questo il commento della direttrice del VSM Verena Vonarburg, che continua dicendo che la Game-App non è un servizio pubblico. Per questo l’associazione ha fatto una denuncia per violazione della concessione presso l’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM). Infatti le direttive SRG impongono che contenuti online debbano dimostrare una relazione diretta, temporale e tematica con puntate e parti di trasmissioni redazionali. Per la SRG e il caporedattore di Politbox Weber tuttavia è chiaro che queste applicazioni sono, eccome, un servizio pubblico. «La corrispondenza politica è il nostro compito principale – ora l’abbiamo trasformata in qualcosa adatto ad un pubblico più giovane, dove non puntiamo su trasmissioni e format classici».

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