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Dietro ai numeri, uomini e donne

“Volevamo braccia, sono arrivati uomini”, si espresse Max Frisch nel prologo del documentario di A. J. Seiler Siamo Italiani.

 

E dietro ai milioni guadagnati dai proprietari delle tipografie e dei giornali svizzeri, ci sono degli esseri umani con le loro vite, i loro sogni e delle passioni che non si fermano, neanche dopo un licenziamento collettivo.Questa serie di ritratti di 16 dipendenti della tipografia NZZ Print di Ursula Häne, fotografa alla Wochenzeitung, è apparsa sulla WoZ due settimane dopo l’annuncio della chiusura definitiva in febbraio. Questa decisione, che non mira ad altro che alla massimizzazione dei profitti, poiché la tipografia lavorava a pieno regime, lascia “a piedi” 125 persone. Questi piccoli ritratti sono un omaggio a tutti/e loro, senza i/le quali l’economia non girerebbe, i nostri giornali non sarebbero stampati e le tasche degli azionisti resterebbero perdutamente vuote.

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