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I libri dell'estate

Durante le vacanze, c'è più tempo libero da dedicare alle passioni. E anche alla lettura: ecco la lista dei libri per l'estate di syndicom. Per riflettere, sorridere e aiutarci a capire meglio il mondo che ci circonda.

La classe operaia non va più in paradiso, (come titolava cinicamente un famoso film con Gian Maria Volonté) ma sembra piombata in un incubo. Non esiste più il «sol dell’avvenire». Anzi, il futuro non si riesce neppure più a immaginarlo, in un panorama industriale in piena crisi, tra robotizzazione e delocalizzazioni.

Ce lo racconta «Ma come fanno gli operai» di Loris Campetti (Manni Edizioni, 158 pagine, 14 Euro), reportage nell’Italia di inizio millennio, dai cantieri navali di Monfalcone alla fabbrica di elicotteri Agusta, dalle cooperative di Reggio Emilia (ex roccaforte rossa) fino ai ciclo-fattorini di Foodora. 

Per vedere la Svizzera con altri occhi, quelli di chi ha scelto il nostro Paese per viverci, segnaliamo «Nel paese di Heidi» di Valeria Camia, collaboratrice di syndicom. Da dieci anni vive in Svizzera, prima a Zurigo e ora in Ticino, e nel suo blog mammaimpara.ch ha raccolto le impressioni di una straniera in terra straniera, un’italiana in Svizzera. Il suo libro (che, non a caso, cita un mito elvetico come Heidi nel titolo) inizia proprio sfatando lo stereotipo di chi crede che questo sia il paese dei balocchi ... pardon, dei ricchi. Un luogo comune dopo l’altro, con penna leggera e una sana dose di umorismo, Valeria descrive (e smonta) alcune particolarità elvetiche, come gli incontri nelle lavanderie comuni, il bon ton sui trasporti pubblici, la sicurezza stradale, la riservatezza dei suoi abitanti e altro ancora. Senza tralasciare le inevitabili differenze gastronomiche tra Italia e Svizzera, dalla raclette alla pizza. 

Per riflettere anche sotto l’ombrellone, arrivano le poesie di Laura Di Corcia, giornalista e membro del comitato Press Ticino e Moesano. La raccolta intitolata «In tutte le direzioni» è un invito a fermarci. A riflettere: su quanto sia universale la condizione del viaggiatore, di colui o colei che abbandona il noto verso terre sconosciute, l’Argonauta che si appresta al viaggio con occhi che sono «promesse di amore» ma che poi spesso si ritrova con mani divenute «ribollii di melma». Leggendo queste poesie la mente vola oltre le scene, quotidiane, a cui ci hanno abituati i media: «loro», un ammasso indistinto di volti e corpi, che sbarcano. 

Di migrazione e luoghi comuni tratta anche «La banalità del ma» (People, 184 pagine, 18 Euro) di Mauro Biani, illustratore e vignettista per testate come L’Espresso e Il manifesto. Dopo Chi semina racconta. Sussidiario di resistenza sociale (2012) e Tracce migranti. Vignette clandestine e grafica antirazzista (2016), Biani ha deciso di raccogliere in un libro 90 vignette che raccontano la situazione politica degli ultimi anni, sviscerando, grazie alla sua matita, la progressiva disumanizzazione, in Italia, ma anche nel resto d’Europa. La recensione di questo libro verrà pubblicata sulla rivista syndicom che troverete nelle vostre case alla fine di agosto. Buone vacanze, buone letture!

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