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I sindacati dei media sostengono il progetto in merito alla legge sui media e chiedono un trattamento rapido

I sindacati dei media syndicom e SSM accolgono con soddisfazione l’approccio del Consiglio federale alla legge sui media. Il finanziamento delle prestazioni giornalistiche socialmente necessarie non è garantito e la Svizzera sta rischiando di perdere la pluralità della stampa. Ecco perché è arrivata l’ora di sostenere direttamente i servizi giornalistici. Indipendentemente dal canale di diffusione, il sovvenzionamento dei media deve intervenire primariamente presso la qualità e pluralità. 

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Sostenere la stampa online senza dimenticare i media stampati

La legge sui media adesso prevede di sostenere con il canone anche i media online. I sindacati dei media danno il loro chiaro appoggio a questa proposta. Ciò nonostante continuano a rivendicare un’incentivazione generale del giornalismo, con la quale potrebbe essere sostenuti anche i media stampati. I sindacati insistono nel chiedere un sostegno indiretto alla stampa che è indispensabile per la sopravvivenza di giornali regionali e giornali per i membri di innumerevoli organizzazioni della società civile.

La SRG/SSR, un’impresa mediatica di diritto pubblico che copre tutte le regioni linguistiche con una buona qualità, va stabilizzata. Il calo degli introiti pubblicitari limitano la libertà d’azione dell‘azienda. La votazione sulla «No Billag» ho mostrato chiaramente che la SRG/SSR è ancora molto amata dalla popolazione. Contrariamente a tutte le previsioni, anche dalla generazione dai 18enni ai 28enni. Al fine di garantire alla SRG/SSR un’esistenza anche nel futuro mediale – è indispensabile, dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, che la SRG/SSR possa allargare la sua offerta per questa giovane generazione nell’ambito online. I sindacati approvano l’intenzione del Consiglio federale di collegare il sostegno alla stampa a dei chiari criteri: al centro ci devono essere le condizioni di lavoro, perché un buon lavoro giornalistico dipende in maniera diretta da condizioni di lavoro eque. Gli editori ormai non conoscono più la parola partenariato, e questo fatto è molto preoccupante. Sono sempre loro che fanno di tutto per indebolire la SRG/SSR, nonostante essa goda ancora di un contratto collettivo di lavoro che detta degli standard irrinunciabili per il settore mediatico.

Da lungo tempo i sindacati dei media chiedono l’istituzione di un’autorità di regolamentazione per il settore della stampa, che disponga delle competenze tecniche e delle risorse necessarie per assicurare realmente una garanzia di qualità. Questa autorità andrebbe istituita molto presto, perché lo smantellamento in atto nel settore dei media sta procedendo a ritmo galoppante.

In considerazione degli attuali problemi i sindacati dei media invitano il Parlamento a salvare ciò che può ancora essere salvato e a discutere la legge presto e in modo costruttivo. (syndicom e SSM)

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