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Il 7 marzo tutte e tutti a Berna!

Il tema della parità salariale negli ultimi tempi ci è quasi venuto a noia. La nostra Costituzione da ben 33 anni garantisce, per un lavoro di uguale valore, il diritto delle donne allo stesso salario degli uomini. In fondo sarebbe una cosa ovvia! Sta di fatto invece, che anche nel 2014 le donne hanno guadagnato in media il 19% in meno. In questo modo alle donne vengono sottratti ogni anno 7,7 miliardi di franchi. Periodicamente la cosa viene deplorata e ridiscussa fino a non poterne più. Senza però mai riuscire a far cambiare nulla.

 

Udite udite, una novità c’è riguardo a questa situazione illegale. I datori di lavoro hanno tirato fuori dei nuovi spunti interpretativi. Pensiamo per esempio al capo dei datori di lavoro Müller, che in primavera ha affermato che la differenza salariale è da ricondurre all’atteggiamento interiore delle donne. Esse infatti non sarebbero pronte a sobbarcarsi di maggiori fatiche. In altre parole, le donne sarebbero troppo pigre, e per questo esse guadagnano meno, giustamente.

Facciamo vedere a questi signori di che pasta siamo fatte. Mostriamo loro quanto possiamo essere “scomode” unendoci in una grossa manifestazione a Berna il 7 marzo.

Nel pacchetto federale di smantellamento sulla riforma della vecchiaia 2020 la parità invece viene interpretata in tutt’altra maniera. Se le donne già guadagnano di meno per tutta la vita, prestando la maggior parte del lavoro non retribuito per poi avere anche la sfacciataggine di diventare più vecchie degli uomini, allora almeno aumentiamo la loro età pensionabile. Questa sì che è una giustizia degna di questo nome.

Con l’immediato aumento dell’età pensionabile le rendite delle donne vengono ridotte di 1,1 miliardi all'anno. Ma questo è solo uno dei vari tagli contenuti nel pacchetto. È anche previsto che il tasso di conversione della LPP venga abbassato dal 6,8 al 6 per cento. Questo anche per gli uomini. Il tutto lo si vuole compensare aumentando le detrazioni salariali e l’imposta sul valore aggiunto. La Confederazione inoltre vuole ritirarsi ampiamente dal finanziamento dell’AVS, proprio ora che l’AVS avrebbe bisogno di più soldi a causa dello sviluppo demografico.

Con una forte mobilitazione il 7 marzo, noi tutti e tutte possiamo protestare e sottolineare che i sindacati non accetteranno nessun taglio all’AVS. Questa manifestazione non riguarda solo le donne. Se riusciamo a riempire la Piazza federale daremo un forte segnale rimarcando la combattività dei sindacati:

• per salari equi

• per una forte AVS

• per il disbrigo condiviso tra uomo e donna del lavoro non retribuito per la società.

Per questo faccio appello a tutte e tutti voi: venite a Berna il 7 marzo.

Adesso vogliamo di più!

Bernadette Häfliger Berger, vicepresidentessa syndicom

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