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Il NO al pacchetto di misure in favore dei media è deplorevole - conseguenze e prossimi passi

L’Unione sindacale svizzera (USS), SSM e syndicom prendono atto con rammarico del NO al pacchetto di misure in favore dei media. Rimangono convinti che il sostegno pubblico ai media sia importante per una democrazia funzionante e per un servizio pubblico forte. I media e il giornalismo indipendente non devono essere lasciati alla mercé delle forze del mercato. Se così sarà, la tendenza alla monopolizzazione e all'uniformizzazione dei media svizzeri continuerà, intere regioni perderanno la loro voce giornalistica e i subdoli tagli di posti di lavoro continueranno. Per porre fine a questo, i sindacati chiedono soluzioni provvisorie a livello cantonale e una revisione del progetto di legge per la promozione dei media.

Nonostante il No alle urne, rimane indiscusso che le piccole e le medie imprese mediatiche a) sono indispensabili per l’offerta mediatica nelle regioni e b) che molte di loro hanno grandi difficoltà nello sviluppare nuovo modelli di business durevoli in un mondo sempre più digitalizzato. Urge una soluzione politica (con un limite massimo della tiratura e con una limitazione dei dividendi).

Non sulle spalle delle e dei dipendenti

La vittoria di stretta misura odierna del NO non deve innescare una spirale negativa delle condizioni di lavoro dei dipendenti e degli indipendenti, sempre più precarizzati, del settore dei media. Anche i nuovi media online, indipendenti da case editrici, hanno urgente bisogno di sostegno pubblico, perché contribuiscono significativamente alla diversità e alla pluralità dei media e delle opinioni in Svizzera. Nonostante il NO di oggi, resta inoltre indispensabile che l’insieme del personale del recapito mattutino benefici di un contratto collettivo. syndicom continuerà a battersi per una protezione collettiva delle dipendenti e dei dipendenti di questo settore.

Sussidi cantonali ai media - ora più che mai!

In alcuni cantoni il SÌ è riuscito a spuntarla. Dal momento che le misure non verranno prese a livello federale, i sindacati chiedono ai cantoni in cui è stato adottato il pacchetto media di introdurre una promozione dei media cantonale. L'interesse della popolazione per i media regionali e locali indipendenti e diversificati non è svanito, quindi se per il momento non arriva nessun sostegno a livello federale sta ai cantoni intervenire introducendo questi finanziamenti.

Per un pacchetto media migliore ora!

Anche se il progetto di legge era relativamente economico in termini finanziari, è probabile che l’elettorato lo abbia trovato troppo complesso e troppo pesante. Ora quindi, urge modellare una nuova promozione dei media! In primo luogo, le misure indiscusse del pacchetto media devono essere perseguite come misure singole: il sostegno al Consiglio della stampa e ai servizi di agenzia, così come il sostegno alla formazione e alle soluzioni informatiche digitali. Si tratta di misure iniziali e rapidamente implementabili che servono all’intero settore e a tutti gli utenti. Le finanze per questo sono disponibili con il canone a carico delle economie domestiche e le riserve corrispondenti. Inoltre, nell'ottica della diversità dei media, è essenziale portare avanti una promozione dell’online, rivolta al futuro e agli utenti più giovani.

Parallelamente, è necessario affrontare le prossime questioni, più fondamentali, che si pongono alla politica dei media:

  1. I giganti della tecnologia digitale, come Facebook, Amazon & Co devono essere tassati in base al fatturato per paese. Almeno una parte del ricavato dovrebbe in seguito confluire nel finanziamento per la promozione (da sviluppare) dei media.
     
  2. Tassa sulla pubblicità su tutti i mezzi e vettori pubblicitari, compresi quelli dei giganti globali della tecnologia digitale, per finanziare il giornalismo indipendente. I ricavati confluiranno in un fondo che verrà gestito da una fondazione la quale valuterà le richieste di finanziamenti.
     
  3. Nell’idea della creazione di un servizio pubblico mediatico di base, deve essere affrontato anche il progetto politico di promozione diretta di tutti i tipi di media.
     
  4. Istituzione di una forte autorità di vigilanza e controllo al di fuori dell'amministrazione, che analizzi l'offerta dei media in tutte le parti del paese e proponga al Consiglio Federale delle misure qualora si verifichino delle minacce di offerta mediatica insufficiente. Ciò includerebbe anche la verifica delle condizioni di lavoro e della qualità dell’offerta dei media. ELCOM, nel mercato dell'energia, può fungere da modello in questo senso.
     
  5. syndicom, SSM e USS ribadiscono e rivendicano anche la necessità di un CCL Media. I finanziamenti pubblici dovrebbero essere concessi solo alle società mediatiche che negoziano contratti collettivi con i sindacati.

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