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Intendere la novità come un‘opportunità

La continua digitalizzazione cambierà radicalmente il mondo – anche nel bene. I sindacati sono pronti.


La Svizzera non è del tutto paragonabile agli USA e alcune delle preoccupazioni espresse da Brynjolfsson nell'intervista sopra possono essere intese anche come delle opportunità. Soprattutto in Europa, a dispetto di ogni globalizzazione, dove la società non è così nettamente divisa tra ricco e povero come in altre parti del mondo. E forse anche per questo da noi alle opinioni dei singoli individui e ai valori base democratici viene dato ancora maggior peso rispetto ai principi economici liberali che hanno sempre di più determinato (e offuscato) il pensiero negli ultimi anni.  
In breve: nel «vecchio mondo» il capitalismo non regna sovrano e per questo la partecipazione delle persone che poi subiranno le decisioni qui ha maggiori chance che altrove. È esattamente questa partecipazione che rende possibili le strutture trasversali di pensiero, ed è proprio di queste che avremmo più bisogno in futuro. Infatti se la digitalizzazione dell'economia globale rovescia anche la società, allora il vecchio principio del «dall'alto verso il basso» verrà sostituito dai sistemi in rete.

Ridurre il tempo di lavoro anziché tagliare gli impieghi
Lo vediamo da tempo sui social media: al posto del pensare e agire gerarchico subentra sempre di più la cosiddetta intelligenza collettiva. Per esempio: chi pone una domanda su Facebook, Twitter o su una piattaforma insider, entro brevissimo tempo riceve risposte da tutto il mondo – dalla cosiddetta community. Allo stesso modo oggi a nessuno verrebbe più in mente di sminuire l'importanza di wikipedia.org. E come là viene raccolto e diffuso il sapere senza strutture gerarchiche di potere, in futuro potrà anche essere ripensato e organizzato in un nuovo modo lo sviluppo del mondo del lavoro.

Sono soprattutto i sindacati ad avere esperienza nel formare comunità, nell'incentivare discussioni e nel costruire strutture solidali. Sta a noi mostrare che aspetto potrebbe assumere il mondo del lavoro in futuro. Noi dobbiamo riuscire a far sì che le agevolazioni raggiunte attraverso l'automazione vengano utilizzate a vantaggio dell'umanità. Senza questi miglioramenti non fa senso nessun tipo di modernizzazione. Questo vuol dire anche evitare che vengano smantellati posti di lavoro e fare in modo che il restante tempo di lavoro venga distribuito su più persone.  

Conciliabilità invece di sconfinamento
E così la settimana delle 35 ore, una vecchia rivendicazione dei sindacati di tutt'Europa, all'improvviso non suona più così utopistica. E anche la conciliabilità tra lavoro e famiglia si avvicina alla cerchia delle cose fattibili. Ed ecco che assume un'importanza ancor maggiore affrontare il rischio sconfinamento del lavoro con alternative valide e durature. Se si riesce a rafforzare le strutture solidali, non ne beneficeranno soltanto i ricchi e potenti, ma ognuno di noi.

I lavoratori in Svizzera e in Europa in questo senso godono dei giusti presupposti: un'economia ben funzionante, strutture giuridiche democratiche e un sistema educativo che potrebbe facilmente essere  ampliato e migliorato.

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