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Istruzione e stato sociale a rischio

Alla conferenza del settore ICT la Consigliera nazionale Susanne Leutenegger-Oberholzer ha fatto luce sui pericoli della riforma III dell’imposizione delle imprese. Inoltre è stato approvato il rapporto annuale e all’unanimità Giorgio Pardini è stato nominato responsabile di settore per un altro mandato. 

 

Per la maggior parte dei lavoratori il sistema fiscale è molto semplice: busta paga, detrazione per i figli, spese professionali e donazioni, estratti conto di fine anno e festa finita. Invece la storia cambia per l’imposizione delle imprese. Per i comuni mortali è però difficile comprendere con quali trucchetti legali (e non) le aziende ottimizzino le proprie tasse. In seno al Parlamento però c’è qualcuno che rende la vita difficile a questi «furbetti» del fisco: è la Consigliera nazionale PS basilese Susanne Leutenegger-Oberholzer che conosce il sistema fiscale in maniera eccellente.

«Non possiamo ammettere che la Svizzera diventi un paradiso fiscale per le aziende di paesi che avrebbero urgentemente bisogno di ogni franco delle imposte», ha fatto presente Leutenegger-Oberholzer evidenziando una delle problematiche della terza riforma dell’imposizione delle imprese (RI Imprese III). Ma la riforma avrebbe conseguenze drammatiche anche per lo Stato, i Cantoni e i Comuni. Le perdite miliardarie andrebbero compensate o attraverso un aumento delle imposte o attraverso misure di risparmio. E siccome una votazione popolare affosserebbe quasi certamente un aumento delle tasse, i pacchetti risparmio sarebbero più realistici. «Come sempre, i tagli riguarderebbero l’istruzione, lo stato sociale e altre uscite che servono alla collettività», ha sottolineato Leutenegger-Oberholzer facendo un appello a un impegno comune contro la nuova riforma.

Altri successi CCL nel settore ICT

Il rapporto annuale del settore ICT è stato approvato all’unanimità e accompagnato da un applauso. Questo non meraviglia, dal momento che il settore, come già negli anni scorsi, può andare fiero di altre firme di Contratti Collettivi di Lavoro: dopo il CCL settoriale dei contact e call center ora è entrato in vigore anche il CCL settoriale delle infrastrutture di rete. «E il CCL con UPC è a un passo dalla firma», ha commentato il responsabile di settore Giorgio Pardini. Inoltre sono in corso dei colloqui CCL con T-Systems. In questo senso era fuori discussione la conferma della nomina di Giorgio Pardini per un altro mandato come responsabile del settore ICT e membro del comitato direttivo. Alcuni giorni dopo la conferenza di settore è stato portato definitivamente a casa anche il CCL UPC, firmato il 26 settembre (vedi fototesto a destra).

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