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La lotta prosegue

Venerdì 28 ottobre, il personale delle ex-IRL Swissprinters di Renens, insoddisfatto del piano sociale, si è nuovamente mobilitato. Sostenute da syndicom, una cinquantina di persone hanno manifestato davanti agli uffici di Ringier Romandia a Losanna – essendo Ringier il principale azionista di Swissprinters – per chiedere un miglioramento del “concetto sociale”.

L’accoglienza da parte di L’Hebdo, l’Illustré e di altre pubblicazioni di Ringier è stata molto positiva. È stata l’occasione per fornire delle informazioni su ciò che è accaduto nell’ambito di questa lotta di IRL, che le pubblicazioni di Ringier hanno ignorato. E anche un’occasione per interpellare, in una lettera aperta, il principale azionista della holding argoviese, Michael Ringier. Si è potuta salvare una parte dei salari grazie alla creazione, dal 1° ottobre, della nuova azienda IRL+, ma una quarantina di colleghi si ritrovano per strada. Sebbene Ringier consideri il suo piano sociale «generoso», non versa ancora le indennità di fine rapporto, che eppure figurano nei piani sociali messi in campo da Ringier, e rifiuta di versare una compensazione salariale equivalente a quella dei rispettivi colleghi ai dipendenti che si dovessero trovare disoccupati o dovessero accettare un impiego ridotto. A Ringier non mancano i mezzi, poiché di recente, nel settembre 2012, il suo gruppo è riuscito a “liberare” quasi 200 milioni per comprare (per 390 milioni in tutto) Job.ch con Tamedia, già azionista di Swissprinters e del giornale Le Temps.

 

Alla vigilia dell’azione, i salariati avevano preteso una ripresa delle trattative. Ringier ha risposto che «la nostra azienda non ha l’abitudine di dibattere di problemi interni in pubblico». Una gran faccia tosta parlare di «problemi interni» quando, nel 2012, Ringier ha “esternalizzato” più di 350 lavoratori chiudendo tre tipografie in Svizzera! Per non parlare delle conseguenze finanziarie e sociali di questi licenziamenti a danno della collettività. Dinanzi a questa assenza di giustizia, il personale si prepara quindi a sensibilizzare l’opinione pubblica con delle lettere dei lettori.

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