La proposta del Consiglio federale non soddisfa il Parlamento
La Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni giudica manifestamente insufficiente il blando regolamento proposto dal Consiglio federale. Mentre quest’ultimo propone solo una variazione superficiale dell’ordinanza, la Commissione esige una vera e propria modifica della legge. Ciò è assolutamente necessario, e un tale cambiamento non può essere rinviato né dal Consiglio federale, né dal Parlamento.
La Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (CTT-N) ha approvato nella sua riunione di ieri l’adattamento dei criteri di raggiungibilità per gli uffici postali. Nella migliore delle ipotesi questa modifica dell’ordinanza non è che un placebo. Nella peggiore, porterà a un’ulteriore riduzione degli uffici postali. I responsabili della Posta non ne sono quindi impressionati, anzi hanno già dichiarato di voler continuare con la chiusura degli uffici postali. Il Parlamento non potrà più accontentarsi di fare appello al buon senso, ma dovrà esigere delle misure concrete.
Il Parlamento si spinge oltre al Consiglio federale
La Commissione competente in materia del Consiglio nazionale è orientata effettivamente in questa direzione. Ieri ha avallato un’iniziativa del Canton Giura con 15 voti contro 4 (v. iniziativa del Canton Giura 17.314). Così facendo riconosce la necessità di agire in materia di legislazione sui servizi postali, come già la Commissione delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati aveva fatto ratificando questa iniziativa cantonale. Si direbbe che la CTT_N pensi che neanche il cambiamento dell’ordinanza sulla posta sia sufficiente.
I responsabili della Posta devono assolutamente tenere conto di questi segnali. Il legislatore sembra considerare indispensabili ulteriori inasprimenti. I vertici della Posta dovrebbero quindi abbandonare il processo di chiusura degli uffici postali. Prima che degli uffici postali spariscano in Svizzera, le condizioni quadro devono essere rinegoziate a livello politico.
