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L’iniziativa postale di syndicom sta dando i suoi frutti

L’ordinanza riguardo alla Legge sulle poste è stata presentata; syndicom può partecipare alla consultazione. La bozza dell’ordinanza potrà anche convincere per tanti versi ma risultano ancora necessari diversi miglioramenti.

Già nel dicembre del 2010 le Camere federali hanno approvato la nuova legislazione postale. Su questa base giuridica viene disposta una nuova regolamentazione del mercato postale in Svizzera. Riguardo all’ordinanza presentata syndicom ritiene essere molto importanti i seguenti quattro aspetti: il contenuto del servizio universale, la regolamentazione dell’obbligo di condurre delle trattative CCL per gli operatori postali, la definizione delle condizioni di assunzione usuali nel ramo come anche la promozione della stampa (vedi articolo correlato in questa edizione). L’entrata in vigore del nuovo testo giuridico è prevista per il terzo trimestre di quest’anno.

Ampia regolamentazione del servizio universale
Per syndicom è fondamentale definire il servizio universale. A differenza dell’ordinanza postale attualmente in vigore, esso nella bozza viene ampliato e regolato in modo vincolante per la Posta. Il fatto che ora il servizio universale sia recepito e regolato in modo dettagliato nell’ordinanza, senza dubbio costituisce un altro merito dell’iniziativa «Per una posta forte» di syndicom. Già riguardo al mantenimento del monopolio sulle lettere è stato dimostrato in modo esemplare quanta pressione politica sia capace di generare l’iniziativa popolare. Adesso il Consiglio federale viene costretto a fare altre concessioni.

Viene ritenuto particolarmente positivo il vincolo dell’accesso ai servizi postali e alle operazioni di pagamento. Per il 90 percento della popolazione deve essere garantito l’accesso ai servizi postali entro 20 minuti e alle operazioni di pagamento effettuabili anche senza esperienza nella tecnologia entro 30 minuti a piedi oppure comunque raggiungibile con il trasporto pubblico. Con ciò si viene incontro a una delle richieste centrali dell’iniziativa, anche se non nella sua interezza. In futuro alla Posta saranno messi dei limiti nello smantellamento degli ufficio postali. E questo in linea di massima è una cosa che ovviamente approviamo, tuttavia syndicom chiede che l’ordinanza venga ancora migliorata: deve essere garantito che questi punti di accesso – che siano uffici postali o agenzie con personale istruito – siano gestiti dalla Posta. Perché solo in questo modo potrà essere garantito un servizio pubblico di alta qualità.

Ma l’ordinanza soddisfa anche un altro punto della nostra iniziativa postale: il finanziamento del servizio universale – nel caso la Posta non fosse in grado di gestirlo con una copertura totale dei costi – non deve essere assicurato solo attraverso gli utili di PostFinance ma attraverso i profitti di tutte le affiliate.

Politica d’esternalizzazione della Posta: si cambia rotta
Finora la Posta svizzera è sempre riuscita a sottrarsi dai vincoli giuridici sulle esternalizzazioni creando, di volta in volta, una società affiliata. In passato la Posta con la sua politica dell’outsourcing ha cambiato in modo essenziale le condizioni dei contratti di lavoro all’interno della Posta: il CCL Posta è stato spezzettato; nel gruppo ad oggi sono in vigore diversi contratti. A questo l’ordinanza vuole porre una fine: la Posta sarà costretta ad obbligare le varie affiliate a rispettare le disposizioni e le direttive della legislazione postale. E questo vale soprattutto anche riguardo all’obbligo di condurre dei negoziati con i sindacati. Su questo punto l’ordinanza si avvicina molto alla rivendicazione syndicom riguardo a un contratto collettivo mantello. Perché così davvero si realizzerebbe la condizione «Tutti sotto lo stesso tetto »: la pressione politica e sindacale di syndicom dunque dà dei buoni frutti.

Condizioni di lavoro usuali nel ramo presso il mercato KEP & Mail

Obiettivo dell’ordinanza è regolare il mercato postale liberalizzato. La pressione della concorrenza del servizio espresso, corriere e dei pacchi non deve ricadere sulle spalle dei lavoratori. Ecco perché l’ordinanza innanzitutto sancisce l’obbligo di condurre delle trattative per gli operatori postali privati. Questi ultimi sono obbligati a condurre con syndicom dei negoziati veri e propri su un CCL. L’ordinanza fissa anche le relative regole del gioco per evitare che i negoziati diventino un semplice alibi. L’ordinanza prescrive che ovunque non sussista un CCL debbano essere applicate le condizioni lavorative usuali del ramo. Una novità è costituita dal fatto che ora vengono chiamati a rispondere anche i subfornitori che devono poter dimostrare di orientarsi secondo norme che sono usuali nel ramo. Questa è una conseguenza del partenariato sociale di syndicom con DPD, dove la disposizione guida che anche subfornitori devono essere sottomessi alla regolamentazione delle condizioni di lavoro è stata ancorata nel CCL DPD.

Invece sussiste ancora la necessità di agire nel definire quando le condizioni di lavoro sono inferiori a quelle usuali nel ramo. syndicom chiede che questo sia regolato in modo inequivocabile nell’ordinanza e che non sia affidato all’arbitrio del regolatore. Qui syndicom propone di applicare un sistema simile a quello utilizzato negli accordi bilaterali tra Svizzera e UE riguardo alle misure di accompagnamento che ha dato una buona prova.

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