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Multe più care per chi pratica il dumping

Al fine di aumentare l’efficacia delle misure di accompagnamento, il Consiglio nazionale vuole aumentare il limite massimo delle multe per chi infrange le condizioni salariali e lavorative da 5’000 a 30’000 franchi.


Sicuramente con ciò si aumenterebbe l’effetto deterrente delle multe. Nel mirino di questo inasprimento ci sono sia datori di lavoro stranieri che violano le condizioni svizzere di salario e lavoro, ma anche datori di lavoro svizzeri che non rispettano i salari minimi obbligatori. Soltanto l’UDC con a capo il presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri Jean François Rime ha combattuto attivamente contro l’aumento di queste multe. Con ciò l’UDC ancora una volta ha agito contro gli interessi di tutti i lavoratori in Svizzera. La chiara maggioranza in seno al Consiglio nazionale (103 voti contro 77) invece ha dato credito all’argomentazione che un aumento del limite massimo rafforza l’effetto deterrente per tutti i datori di lavoro e che dunque i lavoratori sarebbero tutelati più efficacemente contro il dumping salariale. Ma ne approfitterebbero anche i datori di lavoro onesti che rispettano le regole in vigore. Essi infatti sarebbero più protetti contro la concorrenza sleale.

Ora è il Consiglio degli Stati a doversi occupare del progetto. Dal punto di vista sindacale la speranza è che il progetto venga approvato anche dalla Camera alta. Anche se con il solo aumento delle multe non si risolve il problema del dumping salariale, comunque si farebbe un importante passo nella giusta direzione.

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