Articolo

Nessun lavoro su chiamata a PostLogistics!

I datori di lavoro cercano di spostare il rischio aziendale sui loro dipendenti. Un pessimo esempio dal gruppo della Posta.

© la Posta

A metà aprile i media della Svizzera tedesca hanno riferito di un progetto di PostLogistics. I dipendenti della base di distribuzione di Mägenwil (Argovia) avrebbero dovuto essere informati dell’orario di inizio del recapito serale con poche ore di anticipo. Quotidianamente, all’ora di pranzo, i postini avrebbero dovuto informarsi tramite un’app sull’orario in cui presentarsi al lavoro. Avrebbero poi potuto essere richiamati alle 14.30, ma anche essere pronti alle 16.30: un classico caso di lavoro a chiamata. L’introduzione di questo sistema è inammissibile e incompatibile con le disposizioni previste nel contratto collettivo di lavoro (CCL).

Sempre più flessibilità
Il CCL stabilisce chiaramente che i piani di lavoro debbano essere comunicati con 14 giorni di anticipo. Uno dei primi atti ufficiali di Roberto Cirillo, nuovo direttore generale della Posta, è stato quello di comparire davanti ai media e fermare il progetto. Da anni il gruppo della Posta punta a una maggiore flessibilità nell’occupazione dei propri collaboratori. Lo si può vedere in diverse forme di lavoro a chiamata: ad esempio nel caso dei servizi di riserva per AutoPostale, nel caso sopra descritto dell’inizio flessibile del lavoro per PostLogistics o in caso di modifiche a breve termine degli orari presso PostMail.

Un’incertezza dannosa alla salute
Un’indagine condotta da syndicom tra i postini di PostMail nel 2018 ha confermato che l’incertezza nella pianificazione è in aumento. Uno su quattro ha dichiarato di ricevere i piani di intervento solo con una settimana di anticipo o addirittura durante la stessa settimana di impiego. Questo porta a conflitti per le persone con obblighi familiari. E per i dipendenti part-time è difficile trovare un secondo lavoro. In definitiva, l’incertezza nella pianificazione è causa di stress negativo ed è dannosa per la salute.

La pressione competitiva nel settore logistico è talmente elevata che i datori di lavoro con incarichi di lavoro flessibili cercano di spostare il rischio aziendale sui propri dipendenti. Questo sviluppo unilaterale a spese dei dipendenti deve essere fermato dai sindacati. Per quanto riguarda il gruppo della Posta e i suoi subappaltatori, syndicom cercherà, nelle prossime trattative sul nuovo contratto collettivo di lavoro, di frenare queste tendenze attraverso regole ancora più vincolanti.


Matthias Loosli

Rimani aggiornato

In modo personale, veloce e diretto

Vuoi sapere per cosa ci impegniamo? Abbonati alla nostra newsletter! I nostri segretari e le nostre segretarie regionali saranno felici di rispondere alle tue richieste personali.

syndicom nei tuoi paraggi

Nei segretariati regionali troverai sostegno e una consulenza competente

Aderire adesso