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Più formazione e perfezionamento per i dipendenti Swisscom

syndicom ha condotto un sondaggio online tra i dipendenti Swisscom sulla formazione e sull’aggiornamento professionale. I risultati rivelano la necessità d’agire: nel mantenere e migliorare la competitività sul mercato del lavoro, nella consistenza delle misure di formazione come anche nel loro sostegno finanziario. L’86% degli intervistati vorrebbe poter partecipare a più corsi di formazione o perfezionamento. 

 

Nel dicembre 2016, su incarico del gruppo strategico CCL, syndicom ha condotto un sondaggio online tra i dipendenti Swisscom sulla formazione e sull’aggiornamento professionale. I risultati del sondaggio fungeranno da base per i negoziati sullo sviluppo del Contratto Collettivo di Lavoro (CCL) con Swisscom. Ben 1.158 dipendenti hanno partecipato al sondaggio. I risultati dell’inchiesta sono stati ponderati e adeguati in base all’età.

Competitività non sempre garantita

Quasi un terzo degli intervistati ha dichiarato di non aver frequentato nessun corso di formazione o perfezionamento da quando è stato assunto a Swisscom che potrebbe essere utile ai fini della competitività professionale al di fuori di Swisscom. Quello che salta agli occhi è che le donne hanno frequentato un numero inferiore di corsi rispetto agli uomini. D’altra parte, due terzi degli intervistati affermano di aver sì frequentato corsi di formazione e aggiornamento e che questi ultimi servono o addirittura sono ottimi per garantirsi la competitività al di fuori di Swisscom. Tuttavia fra i dipendenti più anziani e quelli con oltre venti anni di servizio questo consenso è notevolmente più basso.

Quando si osservano le frequenza di frequentazione di corsi negli ultimi dodici mesi (e anche negli ultimi tre e cinque anni) si nota che la metà degli intervistati ha seguito uno o due corsi. Dunque la formazione e il perfezionamento dei dipendenti Swisscom si limita più che altro a una o due misure formative a persona.

Il problema del finanziamento

Il 43% delle formazioni e degli aggiornamenti risulta attinente alla digitalizzazione o alle nuove tecnologie d’informazione e comunicazione, dove però la quota femminile è risultata più bassa. La grande maggioranza degli intervistati ha ritenuto utile o molto utile l’ultimo corso di formazione o aggiornamento. È vero che Swisscom si è assunta quasi sempre la totalità dei costi, ma con il 41% una grossa parte dei dipendenti si è comunque dovuta accollare un contributo. Dunque ci si chiede come possano esserci differenze del genere. Questa domanda sorge anche in relazione all’orario di lavoro messo a disposizione per le misure di formazione; infatti la metà degli intervistati ha dovuto sacrificare una parte del proprio tempo libero.

Quasi la metà (43%) degli intervistati non è molto o per nulla dell’avviso che la Swisscom si preoccupi di migliorare la competitività dei propri lavoratori. E oltre un terzo (32%) dichiara di non essere molto d’accordo o per nulla d’accordo con l’affermazione secondo cui Swisscom sostiene sufficientemente i dipendenti dal punto di vista finanziario. Sempre un terzo rifiuta l’affermazione secondo cui Swisscom nel finanziamento tiene conto delle esigenze dei dipendenti. E un 40% addirittura considera le decisioni riguardo al sostegno non o per nulla trasparenti e condivisibili.

Rispettare le esigenze dei dipendenti

Tre quarti degli intervistati negli ultimi 12 mesi hanno condotto un colloquio con il superiore sulla formazione/aggiornamento. Risultato: l’86% vorrebbe frequentare più corsi di formazione o perfezionamento, nei dipendenti più avanti con l’età è comunque ancora un 77%. Tra l’altro, l’80% degli intervistati desidera che Swisscom finanzi le formazioni e gli aggiornamenti anche quando non c’è una diretta attinenza con la loro attuale funzione.

Queste informazioni preziose confluiranno nelle trattative CCL e forniranno argomenti supplementari per sancire un vero diritto alla formazione e al perfezionamento. Il bellissimo slogan della formazione e dell’aggiornamento continui va riempito di contenuti e condiviso dalle aziende. Ecco perché syndicom esige da Swisscom un diritto annuale a cinque giorni di aggiornamento e l’imprescrittibilità di questo diritto per consentire anche formazioni e perfezionamenti maggiori.

* Daniel Hügli è segretario centrale settore ICT

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