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Preoccupazione nel mondo mediatico ticinese

​​​​​​​Per affrontare la crisi dei media e le sfide della digitalizzazione senza che ne facciano le spese i giornalisti ci vogliono persone all’altezza della situazione. syndicom auspica che i cambi di direzione nei quotidiani ticinesi e alla RSI favoriscano una maggiore partecipazione redazionale nonché il rispetto del partenariato sociale.

Maurizio Canetta prima, Fabio Pontiggia poi e Matteo Caratti adesso: nel mondo mediatico ticinese in pochissimi mesi sono state annunciate partenze importanti, che non possono non preoccupare chi, come syndicom, ha da sempre a cuore la qualità dell’informazione e le condizioni di lavoro di tutti i giornalisti, tecnici ed operatori del settore dei media.

In questo senso syndicom si rallegra del fatto che il futuro direttore de LaRegione ha da subito precisato che l’annunciata riorganizzazione non prevede tagli di personale, bensì sarà prevalentemente orientata verso una realtà multimediale. syndicom auspica anche che questo cambiamento riesca a mantenere, anzi a consolidare, il profilo e il contenuto giornalistico che ha contraddistinto laRegione in questi anni. 

Ci vogliono persone competenti, con ruoli riconosciuti dalle redazioni

Quello che i tre principali media della Svizzera Italiana stanno intraprendendo è in ogni caso un cambio generazionale che si unisce alla difficile situazione economica e alla crescente digitalizzazione del settore. Proprio per quest’ultimo motivo syndicom ritiene indispensabile che ai vertici delle maggiori testate cantonali siano collocate persone professionalmente competenti, in grado di gestire i mutamenti in atto e che possiedano una profonda conoscenza del panorama mediatico cantonale, svizzero e internazionale nonché una spiccata sensibilità e capacità di valorizzare il personale.  

Va inoltre sottolineato come, di principio, il direttore responsabile è un giornalista che rappresenta la testata e che svolge un ruolo di collegamento fra la redazione e l’editore. La nomina di un nuovo direttore responsabile dovrebbe inoltre, secondo la deontologia professionale, essere sottoposta al gradimento della redazione e della rappresentanza del personale.

A LaRegione non deve ripetersi quanto accaduto al Corriere del Ticino

Al Corriere del Ticino il cambio generazionale ai vertici è coinciso con un importante taglio di personale nonché con il licenziamento abusivo di un giornalista con oltre vent’anni di fedeltà aziendale. Quest’ultimo licenziato dalla nuova direzione del gruppo editoriale, in spregio alle regole deontologiche e al principio dell’indipendenza redazionale, per aver pubblicato una filastrocca. Nuova direzione che ha dimostrato totale assenza di responsabilità sociale e respinto ogni forma di dialogo con i partener sociali.

syndicom si augura caldamente che la storia non si ripeta a LaRegione, e che il suo futuro direttore coglierà l’occasione per favorire la partecipazione del personale nonché il dialogo con i partner sociali.

syndicom auspica inoltre che la RSI, per la nomina del suo nuovo direttore, tenga effettivamente conto del fatto che per dirigere un’impresa editoriale, non è sufficiente possedere solo doti manageriali, ma anche e soprattutto spiccate capacità di valorizzazione e di motivazione del personale.

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