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Primo passo politico sul fronte della Posta

La Commissione dei trasporti e delle comunicazioni del Consiglio degli Stati (CTT-S) chiede al Consiglio federale paletti più severi nei confronti della Posta in vista del paventato smantellamento della rete degli uffici postali. Questo successo è stato possibile, non da ultimo, anche grazie all’attività di lobbying e comunicazione svolta da syndicom.

 

Entro il 2020 La Posta Svizzera SA intende chiudere altri 600 uffici postali. Questo quanto comunicato dai vertici del “gigante giallo” lo scorso anno. I dipendenti il cui posto di lavoro è in pericolo sono 1.200. In seguito a questo annuncio, lo scorso autunno syndicom ha aperto il proprio fondo d’azione per contrastare il paventato smantellamento totale. Oltre a lanciare una massiccia offensiva mediatica, syndicom ha anche stretto alleanze in seno al Parlamento. E ora gli sforzi profusi stanno dando i primi frutti.

Alcune settimane fa la Commissione dei trasporti e delle comunicazioni ha discusso il rapporto dell’esecutivo relativo alla legge sulle poste. syndicom ha avuto la possibilità di prendere posizione, e con successo: in molte questioni chiave la CTT-S ha condiviso le richieste di syndicom. Con 20 voti a favore e 2 contrari la Commissione ha approvato una mozione che incarica il Consiglio federale di rivedere la legge sulle poste. Se le modifiche di legge passeranno le discussioni in entrambe le camere parlamentari, i piani di smantellamento programmati dalla Posta dovrebbero cadere e il servizio pubblico postale poggerebbe su basi solide.

Tagli al personale meno drastici

La prima rivendicazione di syndicom, appoggiata dalla CTT-S, riguarda l’adeguamento dimensionale del servizio postale universale. In concreto, i criteri di raggiungibilità del servizio postale universale dovrebbero passare da una dimensione nazionale a una regionale. Alla rarefazione della rete degli uffici postali verrebbero posti paletti più severi e la Posta dovrebbe assicurare una rete più fitta. Un argomento questo di particolare rilevanza per un sindacato: più sportelli postali operati dalla Posta significano infatti anche meno licenziamenti.

Il secondo punto cardine della mozione è la richiesta di un indennizzo in caso di esternalizzazione verso un’agenzia postale. Questo punto implica che i servizi postali debbano essere forniti con salari postali anche nelle agenzie postali. Il fine ultimo di questa richiesta è disincentivare la Posta a praticare il dumping salariale attraverso le esternalizzazioni. Quella che è una richiesta di lunga data di syndicom ha così ricevuto una nuova spinta.

La terza modifica riguarda la raggiungibilità delle prestazioni del traffico dei pagamenti. Ai sensi delle disposizioni in vigore, il servizio universale del traffico dei pagamenti deve essere raggiungibile dal 90% dell’intera popolazione entro 20 minuti a piedi o tramite i mezzi pubblici. Nel suo mandato al Consiglio federale, la Commissione chiede di allineare i criteri di raggiungibilità a quelli del servizio postale universale. Ciò implica che anche le prestazioni relative al traffico dei pagamenti siano raggiungibili in 20 minuti a piedi o tramite i mezzi pubblici. Questo inasprimento delle disposizioni di legge avrebbe una conseguenza perfettamente in linea con l’intento di syndicom: un ampliamento dell’offerta del servizio pubblico.

Attività di lobbying mirata

syndicom ha lavorato duramente affinché questa mozione venisse accolta. Grazie a un intenso lavoro sul fronte della comunicazione, è stato possibile aumentare la sensibilizzazione rispetto alle conseguenze dello smantellamento previsto. Abbiamo anche svolto attività di lobbying ad hoc e riunito interessi condivisi. La discussione che ne è scaturita ha raggiunto il Parlamento a Berna e indotto la politica ad agire.

Indipendentemente da come si svilupperà la questione, la mozione presentata invia un segnale inequivocabile alla dirigenza della Posta: il piano di smantellamento è inviso alla popolazione e anche alla politica. syndicom continuerà a compiere sforzi considerevoli per il bene dei propri iscritti. È ora di intraprendere un vero dialogo tra le parti sociali. syndicom farà tutto quanto in suo potere per ottenere uno stop temporaneo ai tagli della rete degli uffici postali.

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