Articolo

Quando la storia si ripete

Nel 1877 entrò in vigore la legge federale sulle fabbriche: un insieme di norme in difesa dei lavoratori nell’epoca della (prima) rivoluzione industriale. 140 anni dopo si parla di Industria 4.0 ma lo sfruttamento c’è ancora, in forme più subdole. Per non dimenticare e battersi sempre, un libro ripercorre la storia della legislazione del lavoro in Ticino.

 

Leggere un libro che riguarda la storia di cent’anni fa e pensare immediatamente al presente, al nostro presente, qui e ora. Si prova questa sensazione leggendo il corposo lavoro di ricerca storica di Vanessa Bignasca, pubblicato dalla Fondazione Pellegrini Canevascini con il titolo “La legislazione sul lavoro in Ticino tra eccezioni e resistenze (1877-1914)”.

Il 1877 è l’anno della legge federale sulle fabbriche che prevede per la prima volta un insieme di norme in difesa dei lavoratori (fanciulli compresi) valide per tutta la Svizzera. Il XIX secolo aveva visto l’espandersi della rivoluzione industriale in un contesto di sfruttamento selvaggio della manodopera che veniva concentrato sempre di più nei capannoni con la scomparsa contemporanea del lavoro a domicilio e un abbandono sempre maggiore dell’agricoltura.

Di fronte a certe situazioni che colpivano soprattutto donne e bambini, costretti a lavorare più di 12 ore in ambienti malsani, alcuni governi locali si attivarono. Il canton Zurigo fu il primo nel 1815 a legiferare in materia, seguito da altri cantoni, con il Ticino fra gli ultimi nel 1873. Alla legge federale votata dal Parlamento venne contrapposto un referendum abrogativo, che fu rifiutato con il 51,5% dei voti (10’000 schede di differenza). Era una legge in netto contrasto con l’ideologia dominante del laissez-faire che voleva l’esclusione dello Stato da qualsiasi ingerenza nell’impresa privata (che differenza con l’ideologia dominante di oggi!!).

La legge fissava a 12 ore la durata massima della giornata lavorativa e il principio del divieto del lavoro notturno e festivo (con ampie possibilità di deroghe). Si occupava anche della salute dei lavoratori in fabbrica e della prevenzione degli infortuni. Per quei tempi era una legge molto avanzata in confronto con gli altri paesi industriali.

Ma l’inghippo si trovava nell’applicazione: secondo la costituzione federale, il compito di mettere in pratica una legge federale compete ai cantoni i quali possono adeguarla alle esigenze e contingenze locali. E qui il lavoro di ricerca e documentazione di Vanessa Bignasca entra nel vivo e si concentra sul Ticino che aveva respinto la legge federale con una grande maggioranza di voti. Tra resistenze padronali e complicità nelle istituzioni, trucchi per eludere gli obblighi, controlli insufficienti, ricatti e falsificazioni, la legge faceva molta fatica a diventare realtà. Fu soltanto negli anni a cavallo del secolo, con la nascita prima della Camera del Lavoro e poi del Partito Socialista, che le pressioni per il rispetto delle norme si fecero più efficaci.

E qui il pensiero corre alla situazione attuale: l’ideologia dominante è la stessa anche se si chiama neoliberismo, le forme di sfruttamento sono cambiate diventando più subdole, grazie anche alla digitalizzazione, e il parlamento federale appare ancora più “padronale” di quello del 1877.

Lo ricorda Raffaella Martinelli Peter nella prefazione al volume: «Il tema della messa in atto della legislazione sul lavoro è ancora oggi di attualità. Il Prof. Thomas Geiser, esperto nella materia, ritiene che vi sia una vera e propria situazione di emergenza, in quanto la legge sul lavoro non viene rispettata e le autorità preposte all’esecuzione “chiudono un occhio” e non intervengono, in particolare in determinati settori economici».

Allora tocca a noi cambiare lo stato presente delle cose.

Enzo Ritter

Rimani aggiornato

In modo personale, veloce e diretto

Vuoi sapere per cosa ci impegniamo? Abbonati alla nostra newsletter! I nostri segretari e le nostre segretarie regionali saranno felici di rispondere alle tue richieste personali.

syndicom nei tuoi paraggi

Nei segretariati regionali troverai sostegno e una consulenza competente

Aderire adesso