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Quella formazione che dovrebbe essere un fiore all’occhiello

I sindacati, da diversi decenni, oltre che delle condizioni di lavoro, si occupano della formazione professionale sia di base che di perfezionamento.

In Ticino vi è una collaborazione tra syndicom e i datori di lavoro perlomeno in due ambiti: quello dei giornalisti e quello dell’industria grafica.

Venerdì 3 ottobre è cominciato ad esempio il biennale corso di giornalismo della Svizzera italiana. Ogni anno invece viene presentato un ricco programma di perfezionamento professionale per l’industria grafica. Questo tipo di formazione è una riuscita concreta di quello che è il partenariato sociale e dimostra impegno e dialogo sia sul fronte sindacale sia su quello padronale. Di fatto entrambi sono coscienti del fatto che la formazione professionale è un importante tassello sia per il singolo, lavoratore o lavoratrice, che mantiene aggiornate le sue competenze o le migliora restando così un collaboratore di valore per la sua azienda, sia per l’azienda che ha tutto l’interesse di avere uno staff di alto livello professionale per rimanere competitiva sul mercato a livello di qualità del prodotto.

Eppure vi è una nota dolente in questo discorso così importante ed è la sempre meno disponibilità di tempo a seguire corsi di formazione o perfezionamento professionale. In alcuni ambiti il diritto a un congedo di formazione è previsto in modo esplicito. Nell’industria grafica ad esempio attraverso il contratto collettivo di lavoro, nelle emittenti radio televisive. è invece la concessione a determinare l’obbligo di far seguire una formazione esterna ai propri dipendenti.

In realtà è sempre più difficile che questo accada. Al corso di giornalismo mancano quest’anno gli iscritti di diverse importanti testate e nell’industria grafica i corsi si fanno ormai solo serali o di sabato, fuori dunque dall’orario di lavoro.

Due sono i motivi principali: gli staff sono numericamente insufficienti per permettere a un dipendente di distaccarsi dall’azienda per seguire una formazione e spesso sono i dipendenti stessi che o non sono a conoscenza del loro diritto a formarsi durante le ore di lavoro o sono così sotto pressione da non osare chiederlo. Su questo fronte è assolutamente necessario intervenire presto con misure concrete. Un impegno che syndicom intende mantenere.

Barbara Bassi

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