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Risoluzione assembleare rete postale e vendita Rivera, 11 aprile 2017

Riuniti in assemblea, un centinaio di dipendenti della Posta (Rete Postale e Vendita) hanno rivendicato la moratoria sulla chiusura degli uffici postali. E si sono detti pronti a mobilitarsi per ottenerla.

A Rivera, in una sala stracolma, ieri sera si è tenuta l’assemblea dei dipendenti degli uffici postali, organizzata da syndicom, il sindacato dei media e della comunicazione. Un centinaio di dipendenti hanno voluto far sentire la loro voce contro l’annunciata chiusura di 500–600 uffici postali in tutta la Svizzera entro il 2020, che toccherà 1.200 posti di lavoro. In Ticino, gli uffici minacciati di chiusura sono 32, più ulteriori 46 sotto esame: 78 in totale sui 112 esistenti.

Nonostante queste cifre la Posta sminuisce l’impatto che questa ristrutturazione avrà sul personale e invita i suoi dipendenti a cercare lavoro in altri settori interni e all’esterno.


Per questo Marco Forte, responsabile regionale di syndicom, ha incoraggiato i partecipanti a non arrendersi: “fino a quando non avremo ottenuto la moratoria informate syndicom nel caso in cui doveste essere toccati da questa ristrutturazione” “E’ importante che i dipendenti si tutelino soprattutto in questo momento di forti pressioni”.
All’incontro era presente anche Roland Lamprecht, responsabile nazionale di syndicom per il settore Rete Postale e Vendita. A livello nazionale, ha spiegato Lamprecht, si è riusciti a ottenere che la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale si esprimesse chiaramente a favore di un cambiamento della legislazione postale per garantire una rete di uffici postali più adeguata. Questo è un primo passo: l’11 maggio la commissione del Consiglio degli Stati si esprimerà sulla richiesta di syndicom di una moratoria.


Ed è proprio la moratoria la prima richiesta dei dipendenti della Posta, gli stessi che – proprio oggi - hanno consegnato una petizione che chiede uno stop ai tagli.


Invitato all’assemblea, Gianni Frizzo, presidente associazione “giù le mani dalle officine”, ha sostenuto i lavoratori della Posta con un discorso appassionato: “il motore siete voi: tracciate voi la via! La paura paralizza: vincetela!”. Solo attraverso la determinazione e la solidarietà tra colleghi, si possono ostacolare questi progetti antisociali, come è avvenuto alle Officine FFS di Bellinzona.


I dipendenti si sono detti infine pronti a scendere in piazza e manifestare insieme a syndicom e a tutte le organizzazioni, le forze politiche e la popolazione tutta per ottenere la moratoria. E anche nel corteo del Primo Maggio a Bellinzona, syndicom e i dipendenti della Posta faranno sentire il loro NO ai tagli.


Al termine dell’assemblea, i collaboratori hanno votato all’unanimità la risoluzione assembleare allegata.

 

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