SÌ al libro
Da oltre 100 anni, nel commercio librario svizzero vigeva una regola di provata efficacia: un libro deve costare ovunque lo stesso prezzo, a prescindere dal fatto che venga acquistato in una grande libreria nelle città, in un piccolo negozio di libri di una zona rurale, ordinato via Internet o tramite un catalogo.
Grazie al prezzo unico dei libri, che è in vigore in quasi tutti i paesi europei, si poteva impiegare l’utile conseguito con i bestseller per far scendere il prezzo dei libri meno richiesti. Quattro anni or sono venne eliminato il prezzo unico dei libri. Anche nel commercio librario si doveva avviare una guerra illimitata sul piano dei prezzi senza tenere in considerazione i piccoli. Non da ultimo sulla base delle brutte esperienze nella Svizzera romanda, dove il prezzo unico dei libri era stato eliminato già prima con un conseguente rincaro dei prezzi, lo scorso anno il Parlamento decise di reintrodurre il prezzo unico dei libri con ulteriori miglioramenti.
Perché, in assenza del prezzo unico, è vero che i bestseller diventano più economici grazie alle loro vendite elevate, però contemporaneamente salgono i prezzi dei libri scolastici, didattici e specialistici o delle raccolte di poesie. In qualità di sindacato dei dipendenti del commercio librario, syndicom s’impegna per un sì alla legge sul prezzo unico dei libri. Poiché, senza il prezzo unico dei libri, sono stati messi a rischio numerosi posti di lavoro e di formazione. In assenza del prezzo unico dei libri proseguirebbe la rovinosa campagna sui prezzi e scomparirebbero molte librerie e parecchi posti di lavoro. A beneficiarne sarebbero i siti di vendita online Ex Libris, Amazon e Fnac.
