SI per il nouvo CCL per l’industria grafica
Riuniti oggi a Berna le lavoratrici e i lavoratori dell’industria grafica membri di syndicom e Syna hanno detto si con una maggioranza del 97% al nuovo CCL, che entrerà in vigore il prossimo primo gennaio e avrà la durata di almeno 3 anni.
Le negoziazioni si sono svolte in un clima economico difficile per questo settore e che dura oramai da anni. La catastrofica decisione della Banca Nazionale Svizzera dello scorso 15 gennaio ha purtroppo aggravato i problemi. Malgrado ciò i sindacati hanno potuto difendere le condizioni di lavoro evitando la diminuzione dei supplemento per il lavoro notturno. I salari minimi attuali, che viscom voleva in parte eliminare, rimangono, invariati, nel nuovo CCL. E l’orario di lavoro base rimane di 40 ore settimanali.
Primo decreto d’obbligatorietà dell’industria in Svizzera
Lo smantellamento previsto da viscom all’inizio delle trattative non è avvenuto. Viscom voleva infatti pure peggiorare il pagamento delle indennità per malattia e introdurre un articolo di crisi che avrebbe esonerato le azienda dal rispetto del CCL per la durata di 24 mesi. Il CCL verrà finalmente dichiarato inviamo al SECO per essere d’obbligatorietà generale. E sarà il primo decreto d’obbligatorietà dell’industria in Svizzera.
Come già per le tipografie commerciali, anche nella stampa di giornali ci sarà la possibilità di introdurre la settimana di 42 ore ma unicamente con un accordo scritto fra la direzione, la commissione del personale e le persone interessate. Le indennità pasto e il pagamento di una pausa extra (pausa extra per chi non può lasciare il posto di lavoro) verranno integrati nel salario base per coloro che ne usufruiscono oggi ma non figureranno più nel nuovo CCL. Per chi lavora a turni e di notte la pausa farà parte del tempo di lavoro.
Un vuoto contrattuale è stato evitato
Certo è che, per arrivare a questo risultato, i sindacati hanno dovuto rinunciare alla loro rivendicazione di un modello di pensionamento anticipato. Malgrado ciò si ritengono soddisfatti del risultato finale ma soprattutto sono contenti del fatto che un vuoto contrattuale è stato evitato. Vuoto contrattuale che avrebbe avuto delle gravi conseguenze per i lavoratori e le aziende. syndicom e Syna sono infatti dell’avviso che le difficoltà del settore non possono essere risolte o regolate buttando il CCL nella spazzatura.