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Si vivacchia, ma non si diventa certo ricchi

«La vita di una libraia è tosta come quella di un tifoso dello Young Boys», commenta la Christen ridendo: «Si sopravvive, ma senza gloria». La 28enne Anna Christen conosce bene entrambe le cose. Di professione libraia, in privato grande appassionata di calcio. E glielo si legge negli occhi che la divertono sia la dura professione sia la passione calcistica a volte senza speranza. In ogni caso fa di tutto per assistere a ogni partita della squadra del cuore.Dal 2015, questa giovane bernese è orgogliosa proprietaria di ben due librerie che ha acquisito con i suoi risparmi. Una è la Klamauk, nella Postgasse, una tranquilla viuzza nel centro storico di Berna. L’altra si chiama Zur Schmö-
kerei e ha un’ottima posizione «nella ben frequentata stazione di Worb», commenta Anna Christen. Gestisce personalmente la libreria di Berna, mentre quella di Worb, a dieci chilometri, è affidata collettivamente a quattro persone, fondando la Lies was GmbH.

Il profumo della carta

Lies was, ovvero “Leggi qualcosa”: il nome della ditta esprime anche il credo di Anna Christen. Leggere è una cosa «bellissima». Con un libro in tasca si può viaggiare, lo si può toccare, annusare, e ammirare la bella copertina. Un reader elettronico invece può essere a volte anche pratico, «ma quello stupido apparecchio non ha odore», aggiunge Anna. Ovviamente, la libraia è un’assidua lettrice. Legge due o tre libri a settimana: «Di tutto, dal polpettone alla saggistica».

Anche nella sua piccola libreria bernese, che si compone di due vani, si possono comprare tutti i tipi di libri. Ma la piccola imprenditrice si è specializzata su due nicchie: letteratura d’esame e libri di calcio. La letteratura d’esame se l’è portata dietro dalla libreria Lüthy a Bienne dove ha fatto l’apprendistato e lavorato anche alcuni anni dopo. Molti maturandi e studenti sono felici di essere aiutati nel districarsi tra il materiale quando ricevono il compito di leggere 1500 pagine di sei autori di tre secoli diversi.

Un sogno realizzato

A Bienne ha anche maturato il sogno di molti librai, ovvero quello di aprire una libreria tutta sua. Anna Christen naturalmente sa che il commercio librario tradizionale ha vita dura ai tempi di Amazon. Molti conoscenti infatti le hanno detto che aveva un coraggio da leoni a buttarsi in un’avventura del genere. Lei non era della stessa idea, forse è stata aiutata da una certa spensieratezza giovanile: «Preferivo provare a realizzare il mio sogno adesso e magari fallire, anziché chiedermi a 65 anni: perché non ci ho mai provato?».

Ma Anna Christen non ha nessuna intenzione di fallire. Per questo afferma con sicurezza: «Sono fermamente convinta che esistono tantissime persone che amano leggere e che apprezzano i libri». Lei è sicura che attraverso una buona consulenza si riesca a fidelizzare la clientela evitando di perderla a favore dei giganti di internet. Tuttavia, ci vuole anche una certa inventiva. La libreria bernese Klamauk, per esempio, offre il servizio della consegna in bici per spedire i libri ordinati a casa o in ufficio.

Col sorriso sulle labbra

La fiducia di Anna Christen è più di un wishful thinking, di una pia illusione di una giovane un po’ naïf. Essa poggia invece sull’esperienza di sei mesi come libraia indipendente. «Le cose vanno meglio di come mi erano state prospettate», constata con gioia. Alla Postgasse riesce a pagare senza problemi fatture e spese di affitto di 1800 franchi al mese. Attraverso la pubblicità su Facebook, una newsletter, la homepage e il passaparola è già riuscita a farsi una piccola clientela. A Worb esisteva già una clientela fissa. Là Anna Christen ha rilevato, salvandola, una libreria esistente della ex Buchshopping AG: è l’unica libreria rimasta in un lungo raggio. Il piccolo negozio può contare su entrate sicure perché vi si servono anche biblioteche e scuole e perché la libreria offre anche un piccolo assortimento di articoli da cartoleria.

Questo consente di pagare gli stipendi ai dipendenti «che si collocano notevolmente al di sopra del salario minimo», come sottolinea con orgoglio Anna Christen. Ora sta pensando di pagare una retribuzione anche a sé stessa, per fare in modo che non debba continuare a vivere dei soli risparmi. «Ma a me bastano pochi soldi».

All’inizio non era sua intenzione comprare due librerie. Durante la sua ricerca per un ambiente a Berna le è «capitata sotto il naso» l’offerta di Worb. La sua graziosa libreria nella tranquilla Postgasse sta approfittando anche di un certo cambiamento nel pubblico, così crede Anna Christen. Molti sono in difficoltà davanti all’enorme offerta con carattere da discount delle grandi librerie. Essi apprezzano l’atmosfera, la consulenza individuale e il facile orientamento della sua piccola libreria, e glielo dicono anche. «La gente condivide il mio stesso entusiasmo per la mia attività», racconta. E la gioia riguardo al possesso di una propria libreria è ancora grande, e la si percepisce: «Ogni mattina varco la soglia col sorriso sulle labbra e la sera quando esco dico ciao alla mia libreria».

Altre informazioni e orari di apertura su www.klamauk.be.

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