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syndicom diventa una «Blue Community»

Il 1° marzo 2014 syndicom ha aderito all’iniziativa internazionale Blue Community come prima organizzazione no profit. Lanciata in Canada, questa iniziativa lotta affinché l’acqua sia considerata un importante bene pubblico e un diritto umano. Accanto al voluto posizionamento politico, questo impegno significa per syndicom che in occasione di eventi interni, riunioni e sul posto di lavoro, ai collaboratori d’ora in poi verrà offerta soltanto l’acqua potabile del servizio pubblico. Nella misura del possibile si rinuncerà all’acqua confezionata e trasportata in bottiglie.

Per il sindacato dei media e della comunicazione syndicom, un approvvigionamento pubblico forte e sicuro è di centrale importanza. Infatti lo scambio di informazioni e dati attraverso la rete della Posta e delle telecomunicazioni è di vitale importanza per la nostra società. Se questo accesso viene limitato o addirittura ostacolato, ne conseguirebbero effetti gravissimi sulla nostra quotidianità. Queste reti sono una parte importante dell’infrastruttura pubblica potenziata, che in Svizzera garantiscono un alto standard di vita e prosperità economica. Tuttavia ci sono molte persone che vivono in condizioni che non garantiscono un approvvigionamento sufficiente di acqua potabile pulita, e dove dunque questo bene esistenziale viene a mancare. Ecco perché l’Assemblea generale dell’ONU nel 2010 ha dichiarato l’accesso all’acqua un diritto umano. Ed è da qui che è nata l’iniziativa internazionale Blue Community, che lotta a favore del diritto umano all’acqua e che vuole conservare l’acqua come un bene pubblico per tutti. Una rivendicazione centrale dell’iniziativa è che l’approvvigionamento dell’acqua sia e rimanga in mano pubblica, in tutti i Paesi. Solo così si garantisce l’accesso libero all’acqua per tutti gli esseri umani. Con l’adesione alla Blue Community, decisa già a gennaio dal Comitato centrale del sindacato, syndicom sostiene questa richiesta e s’impegna a rispettare cinque principi.

 

Acqua dal rubinetto invece che dalla bottiglia

Accanto al già menzionato impegno politico, l’iniziativa chiede di trattare la risorsa acqua in maniera responsabile, di incentivare l’uso dell’acqua pubblica e di aiutare altri Paesi nel mantenimento e nell’ampliamento dell’approvvigionamento pubblico di acqua potabile. «Con la nostra adesione, come sindacato del Service public possiamo dare un chiaro segnale a favore di un buon servizio di base. Inoltre promoviamo un atteggiamento ecologico e solidale nella vita di tutti i giorni», spiega Alain Carrupt, presidente di syndicom. In Svizzera per ora hanno aderito all’iniziativa la città di Berna, l’Università di Berna e la parrocchia protestante Johannes di Berna. In concreto questo impegno significa per syndicom che in futuro verrà offerto al personale soltanto l’acqua pubblica – ovvero quella dal rubinetto – in occasione di eventi interni, riunioni, e sul posto di lavoro. D’ora in avanti  rinunceremo all’utilizzo di acqua minerale confezionata.

 

Un vantaggio per tutti

Con questa misura si raggiungono diversi effetti positivi allo stesso tempo. Essa ha senso dal punto di vista ecologico, in quanto l’imbottigliamento, il confezionamento e il trasporto di acqua minerale necessita di mille volte l’energia che non la distribuzione della stessa quantità di acqua potabile dal rubinetto. E poi si aggiunge lo smaltimento dei rifiuti di plastica. L’acqua del rubinetto inoltre costa una piccolissima percentuale di quello che costa l’acqua minerale confezionata ma la composizione è pressoché identica. Il sindacato investirà i soldi risparmiati in un progetto di costruzione dell’approvvigionamento di acqua potabile in Mozambico. syndicom sostiene un progetto dell’opera di soccorso Solidar Suisse, fondata dai sindacati, che costruirà o aggiusterà pozzi nei villaggi, nelle scuole e nei centri ospedalieri. Infine il presidente di syndicom Alain Carrupt spera che questo impegno di syndicom venga percepito, condiviso e imitato dalle commissioni del personale nelle aziende e in altre organizzazioni. «Con poco raggiungiamo moltissimo », ecco le parole del presidente di syndicom.

 

I cinque principi di una Blue Community

  1. Essa riconosce il diritto all’acqua come diritto umano.
  2. Essa s’impegna affinché l’approvvigionamento idrico sia e rimanga in mano pubblica.
  3. Essa s’impegna a una gestione responsabile dell’acqua.
  4. Essa incentiva l’utilizzo dell’acqua potabile proveniente dall’infrastruttura pubblica.
  5. Essa sostiene altri Paesi a costruire un sistema pubblico di approvvigionamento di acqua potabile che sia ben funzionante.

L’iniziativa internazionale Blue Community è stata lanciata dal Council of Canadians, la maggior organizzazione della società civile canadese che lotta per una giustizia sociale ed ecologica. La presidente del Council è Maude Barlow, Premio Nobel alternativo.


www.bluecommunity.ch

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