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Tira aria di novità nel sindacato

Il segretario Marco Forte festeggia il suo primo anno di attività con un iniziale bilancio positivo. La sezione nomina nuovo presidente Jose Feijoo Fariña del settore Posta. Preoccupa la difficoltà ad interessare a syndicom i colleghi e le colleghe, ma si registra un miglioramento della rappresentatività attraverso i comitati. Continua la battaglia per i contratti collettivi in tutti i settori.

È il 18 aprile, mentre c’è fermento in tutto il cantone per le elezioni della prossima legislatura, la sezione Ticino e Moesa di syndicom dà il via alle ore 15 alla sua assemblea. È Paola Bonanomi a prendere la parola e a porgere il suo saluto da presidente della sezione. Lo fa un po’ a malincuore perché con questa assemblea passa il testimone ad un nuovo presidente. «È un ruolo questo che richiede un grande impegno, per il quale ci vogliono tempo ed energie». Ha affermato Paola. Per questo spera che chi la sostituirà riuscirà a proseguire il progetto syndicom che lei in questi anni si è impegnata a realizzare affinché le nuove strutture potessero funzionare. Toccherà così a Jose Feijoo Fariña, eletto con un sonoro applauso a nuovo presidente di sezione, realizzare il prossimo progetto syndicom 2020 votato in occasione del congresso del 2014.

 

Il messaggio di presidenti e presidentesse in video
Verso il futuro ci si va però sia guardando al passato sia innovando. Così è nata l’idea di presentare all’assemblea quanto svolto nel 2014 con un video (consultabile su YouTube) dove i presidenti dei diversi comitati hanno raccontato di momenti cruciali e tematiche importanti per il loro settore. Così ecco che sullo sfondo delle mura di Castelgrande a Bellinzona, si vede arrivare un gruppo di persone con bandiere, cappellini, magliette tutte rigorosamente syndicom. Poi ciascuno, nel suo modo personale di porsi, ha potuto spiegare quali sono stati e quali dovranno essere i traguardi che syndicom dovrà raggiungere per tutelare tutti/e i/le dipendenti iscritti/e a syndicom che lavorano alla Posta, nelle telecomunicazioni, nell’industria grafica, nella comunicazione, nel giornalismo e così via.

Lotte e denunce
Diego Moretti, collega attivo nella divisione industria grafica ha messo l’accento sulla mancanza di rispetto del contratto collettivo da parte di Viscom, che ha interrotto bruscamente la trattativa per il decreto di obbligatorietà generale che i lavoratori hanno pagato con l’aumento delle ore settimanali di lavoro e la riduzione delle indennità di lavoro notturno. Mantenere il contratto è fondamentale perché va oltre i minimi previsti dalla legge (purtroppo proprio nei giorni scorsi è arrivata la notizia della disdetta di tale contratto da parte di Viscom vedi articolo a pagina 5, ndr).

Elena Turienzo, parlando del mondo della comunicazione visiva, ha ribadito l’importanza di fornire ai colleghi e alle colleghe un plus, come ad esempio con la giornata del design e della tipografia perché nella sezione Cv ci sono molti indipendenti e le necessità sono dunque diverse da altri settori dove vi è invece principalmente un rapporto di dipendenza.

Per spiegare la situazione dei giornalisti Rocco Bianchi ha ripercorso tutte le azioni fatte durante il 2014 e denominate “scocca il 13!” a cominciare dall’inchiesta sui salari.

A partire da lì si sono sempre monitorate le condizioni di lavoro nel settore a seguito del quale a novembre, con lettera pubblica, si sono invitati gli editori ticinesi a riaprire il tavolo negoziale per un CCL. La mancata concretizzazione di questa ennesima proposta ha portato alla denuncia per violazione del diritto del lavoro per mancato rispetto delle ore di lavoro.

Il 2014 è stato un anno caldo anche per la Posta che era in fase di ritrattativa del contratto collettivo di lavoro. L’interruzione del negoziato fatta, con grande sorpresa di tutti, da syndicom è stata forse, tempisticamente parlando, criticabile ma sicuramente necessaria. I fatti hanno poi dimostrato che con questo stop si sono potuti ottenere dei risultati migliori rispetto al risultato intermedio. «Certo si potrebbe avere di più, ma è necessario che vi sia una maggiore partecipazione da parte della base. Abbiamo tre anni di tempo prima del prossimo rinnovo, dobbiamo organizzarci» ha affermato con grande forza il neoeletto presidente.

Per le telecomunicazioni è stato dapprima Giovanni Brullo ad evidenziare il problema dei parametri di produttività che vengono continuamente aumentati così che il lavoro si trova a invadere sempre più la sfera privata mettendo in difficoltà sia le relazioni sia la salute dei dipendenti. È dunque importante affrontare questa tematica anche perché è una tendenza del mondo del lavoro che tocca tutti gli ambiti professionali.

Danilo Ravelli ha poi spiegato le modifiche del sistema salariale e l’importanza di monitorare l’applicazione sia dei salari minimi che degli scatti salariali previsti.

La formazione deve rimanere un fiore all’occhiello
Oltre alle attività di difesa e lotta per le condizioni di lavoro, il sindacato da sempre cerca di offrire ai colleghi degli spazi per migliorare le proprie competenze e conoscenze. Questo può avvenire in modo specialistico ma anche in modo generico.

Così ad esempio è stata proposta da Marco Forte, in seno all’Uss, l’organizzazione della giornata nazionale dei militanti per far sì che si crei una maggiore coesione tra tutti i lavoratori e le lavoratrici attraverso momenti di riflessione sul mondo del lavoro. Questa prima giornata dal titolo “La corsa al ribasso, conseguenze per lavoratrici e lavoratori” si è poi svolta a fine gennaio a Camignolo.

Sull’importanza della formazione e dell’offerta proposte ha poi speso alcune parole Diego Uccellani che ormai da diversi anni si occupa di allestire e seguire il programma Helias. «Sarebbe bello se il programma di formazione continua diventasse un’offerta di corsi per tutte le professioni di syndicom» ha poi affermato Diego.

Rinforzare il contatto con la base È fondamentale
«Siamo in pochi e dobbiamo coprire tutto il territorio per cui ci si è resi conto che il lavoro in segretariato deve essere ottimizzato e riorganizzato». Così Marco Forte, responsabile di syndicom Ticino ha esordito per spiegare la necessità di rinforzare il contatto con la base. Sarà dunque prioritario continuare a far conoscere syndicom nelle aziende. Bisognerà poi sviluppare un’offerta per i frontalieri. Per affrontare i problemi che ci sono sul mercato del lavoro ticinese è infatti importante coinvolgere nell’attività sindacale anche i lavoratori stranieri.

Nel 2015 proseguirà anche la campagna di sensibilizzazione su pressioni, obiettivi e ritmi sul posto di lavoro. Si dovrà lottare contro il processo di outsourcing dei trasporti degli invii postali su camion.

Nell’industria grafica bisognerà lottare per il CCL e contro il progetto di Viscom che vuole peggiorare le condizioni di coloro che lavorano alle rotative delle testate giornalistiche.

Südpack ha chiesto una deroga alle trattative Ccl a seguito del problema di cambio euro-franco. La votazione di tutti i dipendenti si è conclusa con 60 voti a favore e 59 contrari. Una spaccatura che ha portato diversi malumori da ambo le parti.

Si sta cercando di avviare una nuova Commissione del personale al Centro Stampa del Corriere del Ticino a Muzzano, ma al momento la direzione rifiuta di riconoscere questo diritto dei dipendenti.

Nicola Morellato ha poi presentato il progetto Claire (vedi pagina 5) e ha spiegato l’impegno che syndicom prenderà nel verificare la sua corretta applicazione. Ha poi informato dell’inchiesta sullo sconfinamento del lavoro.

Nella Comunicazione visiva si proseguirà con l’organizzazione di eventi per avere uno scambio di informazioni e di idee tra i professionisti del settore. Si sta lavorando su un progetto di rilancio di immagine di syndicom e lo si sta facendo con Pasquale Diaferia, professionista di spicco in questo ambito. Il segretariato si augura di poter portare a buon fine questo progetto, magari a livello nazionale. Nel settore Press si dovranno sicuramente inasprire i toni per arrivare finalmente ad un nuovo CCL.

Sarà anche importante aggiornare il Database di syndicom per poter raggiungere tutti i colleghi con le vecchie e le nuove tecnologie. A questo proposito l’Assemblea ha dedicato uno spazio a Paolo Attivissimo che, con il supporto di Andrea Tedeschi, ha presentato i diversi social network che si usano oggigiorno e come questi possono essere utilizzati per comunicare ad esempio tra sindacato e soci.

L’incontro si è concluso con la cena durante la quale si sono festeggiati anche tutti quei colleghi e quelle colleghe che da diversi decenni sostengono il sindacato con la loro sottoscrizione.

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