Presidio a difesa del servizio pubblico
contro gli annunciati tagli del personale, contro la chiusura degli uffici postali
giovedì 24 novembre 2016 dalle 18.30 alle 19.30 in via della Posta a Lugano
![](/fileadmin/user_upload/Bilder/News/dsp.jpg)
La Posta, dopo aver annunciato misure di riorganizzazione degli uffici postali che colpiranno 1200 dipendenti in tutta la Svizzera, continua con questa politica antisociale annunciando altri tagli del personale di PostFinance e dell’Amministrazione.
Prima decide di sopprimere posti di lavoro, poi cerca di coinvolgere i sindacati e parla di partenariato sociale. Con questo modo di agire la Posta elude il CCL e mette in discussione la pace sociale.
Con l’annuncio della chiusura di 500 / 600 uffici postali la Posta ha messo davanti al fatto compiuto la popolazione, i cantoni e i comuni nonché il proprio personale. A decisione presa organizza “sedute di dialogo” con il personale degli uffici postali. La Posta in questo senso continua ad operare al contrario, prima decide e poi propone un dialogo.
In vista della prima “seduta di dialogo” pianificata in Ticino dalla Posta, il sindacato syndicom e l’Unione Sindacale Svizzera USS Sezione Ticino e Moesa, organizzano un presidio a difesa del servizio pubblico, contro gli annunciati tagli del personale e contro la chiusura degli uffici postali.
Il presidio avrà luogo giovedì 24 novembre 2016 dalle 18.30 alle 19.30 in via della Posta a Lugano.
La Posta prima di annunciare la soppressione di molti posti di lavoro deve aprire un dialogo con i sindacati. Prima di annunciare chiusure definitive degli uffici postali deve rendere pubblico dove e quanti uffici postali vuole chiudere, spiegare come dovrà essere l’ufficio postale del futuro ed evidenziare quali sforzi intende fare per evitare tagli del personale.
Allo stesso tempo la politica è chiamata a dibattere sul futuro del servizio pubblico ed intervenire prima che sia troppo tardi. Non è infatti la Posta che deve decidere sull’impostazione del servizio pubblico, bensì la politica e dunque la popolazione.
Fintanto che questo dibattito non avverrà, syndicom e USS Sezione Ticino e Moesa chiedono una moratoria generale
Tutta la popolazione è invitata a partecipare al presidio per manifestare il proprio dissenso nei confronti di questa politica antisociale.