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Tre volte Sì per una Svizzera più equa e sociale

Sgravare i redditi – rafforzare l’AVS: Sì alla riforma dell’imposta di successione

È arrivato il momento d’introdurre un’imposta nazionale di successione. La Svizzera detiene infatti la maggior concentrazione patrimoniale di tutti i paesi OCSE. Il più ricco 2% dei contribuenti possiede lo stesso patrimonio del restante 98%. E siccome in Svizzera questo 2% può dare in eredità il suo enorme patrimonio senza pagarci le tasse, questo accumulo patrimoniale si fa sempre più grande. Ecco perché l’USS, il PS, il PEV e i Verdi hanno lanciato l’iniziativa popolare “Tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS”. Una tassa di successione non rappresenta certo un’idea rivoluzionaria. Essa ha contribuito al successo del paese Svizzera e fino a 15 anni fa ha fatto sì, tranne che nel canton Svitto, che venisse equilibrata un po’ la distribuzione impari del patrimonio. Questa tassa è giusta e liberale: perché chi senza muovere un dito eredita patrimoni milionari o addirittura miliardari deve pagarci le tasse come lo fanno i comuni mortali sui loro salari e pensioni AVS.

L’iniziativa sulla riforma della tassa di successione prevede un importo esente di 2 milioni di franchi. Dunque i patrimoni piccoli o medi non vengono tassati, in modo che le fasce basse e medie della società possano continuare a formare un patrimonio.

Ecco le tre più importanti argomentazioni a favore di un Sì alla riforma della tassa di successione:

1. La tassa di successione sgrava gli stipendi normali: con l’introduzione della tassa sulle successioni confluiranno nelle casse dell’AVS e dei cantoni ben tre miliardi di franchi. Questo sgrava chi percepisce un reddito normale. Se non ci sono discendenti diretti ad oggi i cantoni tassano le piccole eredità fino al 49 per cento. In futuro tutte le eredità sotto i due milioni di franchi saranno esenti da imposte.

2. Con la tassa di successione la casa unifamiliare rimane libera da imposte: in futuro per ogni eredità saranno liberi da imposte due milioni di franchi. Una coppia di coniugi per esempio può dare in eredità esente da tasse una villetta unifamiliare fino ad un valore di quattro milioni di franchi.

3. La tassa di successione rafforza l’AVS: essa apporta ogni anno due miliardi di franchi nelle casse dell’AVS. Questo rafforza l’AVS e riduce il bisogno di ulteriori finanziamenti, come per esempio attraverso la tassa sul valore aggiunto.

Sì a canone tv e radio più basso

Internet ha cambiato molti settori. Soprattutto anche quello dei media. Smartphone, televisione online e così via hanno modificato radicalmente il nostro consumo mediatico. La radio la ascoltiamo via telefonino quando siamo in viaggio. Le trasmissioni televisive le guardiamo sempre meno attraverso il tradizionale allaccio tv, ma sempre di più attraverso offerte online sullo smartphone o computer. Ormai quasi tutti posseggono apparecchi del genere, ma non tutti si registrano e dunque non tutti pagano questo consumo. Questo è ingiusto e a medio termine conduce ad una compromissione del finanziamento del servizio radiofonico. Un canone radio e tv indipendente dalle apparecchiature elimina questo problema. Infatti quest’imposta è equa e offre molti vantaggi: il contributo per i nuclei familiari si abbassa dai 462 franchi attuali a 400 franchi l’anno. Perché il nuovo sistema è meno burocratico. Infatti vengono annullati i noiosi controlli nelle abitazioni e aziende e finisce la lotta agli evasori, come anche la registrazione e la cancellazione in caso di trasloco. Chi percepisce prestazioni supplementari

all’AVS/AI o chi vive in istituto non deve pagare nessuna tassa. Ma ne approfitta anche la maggior parte delle aziende: il 75 per cento delle ditte non paga nulla. Un altro 9 per cento pagherà meno di ora. Queste imposte garantiscono la pluralità e l’indipendenza dei media elettronici pubblici e privati. Questo è importantissimo, perché la radio e la tv danno un contributo fondamentale alla coesione delle quattro regioni linguistiche e alla formazione dell’opinione politica. Senza una nuova regolamentazione la radio e la televisione verrebbero soltanto indebolite, sia le offerte della SSR sia quella dei canali privati.

Iniziativa popolare sulle borse di studio: Sì perché promuove la permeabilità sociale

L’USS dice Sì anche all’iniziativa sulle borse di studio. Essa chiede di sostenere di più chi ha voglia di studiare. In questo modo si rende accessibile un’istruzione più alta anche a bambini provenienti da fasce più basse e non soltanto ai figli di persone che hanno a loro volta studiato. Inoltre con istruzione più alta s’intende anche una formazione professionale più alta (esami federali ed esami professionali superiori, scuole specializzate superiori). Anche chi si perfeziona professionalmente approfitterà dell’iniziativa sulle borse di studio. Proprio queste persone hanno spesso problemi a ricevere delle borse di studio eque dai cantoni, in quanto questi molto frequentemente prendono una precoce attività lavorativa come pretesto per non concedere alcuna borsa di studio. Inoltre l’iniziativa sulle borse di studio rappresenta un passo concreto verso l’eliminazione della mancanza di personale qualificato. Chi ha la stoffa per una qualifica più alta, deve qualificarsi. Molti non lo possono fare per motivi finanziari. Ed è qui che subentrano delle borse di studio migliorate.

Sulla diagnosi pre impianto (modifica della norma costituzionale sulla medicina riproduttiva e sull’ingegneria genetica in ambito umano) l’USS non ha emesso nessuna raccomandazione.

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