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Un catalogo con le rivendicazioni per il CCL ed un chiaro no di syndicom ai giochetti della direzione del gruppo Posta

Sabato scorso ben 300 delegati della conferenza del settore logistica del sindacato  syndicom hanno accolto Yves-André Jeandupeux, il capo del personale della Posta Svizzera. In occasione dell’evento al Kursaal di Berna, essi hanno ufficialmente consegnato al membro della direzione del gruppo Posta il catalogo con le rivendicazioni per le trattative sul nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL) 2015. Con lo slogan «Tutti sotto lo stesso tetto» syndicom chiede condizioni di lavoro giuste ed eque per i dipendenti di tutti i reparti e anche per quelli dei subfornitori della Posta.

 

«Fedeli al motto ´Trasformazioni sì – peggioramenti no´ nel nostro catalogo poniamo soltanto rivendicazioni realistiche. E dalla Posta ci aspettiamo che faccia la stessa cosa. Le chiacchere sui salari da mercato devono finalmente finire. La Posta è il mercato e il mercato la Posta. Con chi dovrebbe confrontarsi la Posta? Vogliamo confrontare un addetta al front-office con una commessa in un negozio di scarpe? O un postino con un corriere della pizza? È ora che i responsabili della Posta ritornino con i piedi sul proprio terreno aziendale», scrive il segretario centrale syndicom Kaspar Bütikofer nella prefazione dell’opuscolo che elenca le rivendicazioni principali riguardo al nuovo CCL. E con queste parole egli da espressione al malumore di tanti dipendenti postali nei confronti della direzione del gruppo.

 

Infatti syndicom sa bene dove si nascondono i problemi del personale della Posta. Il sindacato ha elaborato le sue posizioni lavorando in stretto contatto con i dipendenti. Un ampio sondaggio condotto alla fine del 2011 ha evidenziato dove c’è bisogno di agire. Gli argomenti sono poi stati trattati in modo approfondito con la base sindacale e in vari gruppi di lavoro sono state sviluppate le possibili soluzioni concrete. L’AD di divisione della Posta due mesi fa ha definitivamente approvato il catalogo – dopo un’ampia procedura di consultazione presso i collaboratori della Posta di tutti i reparti e di diverse regioni. Ecco il riassunto delle sei rivendicazioni di syndicom.

 

Un unico CCL per l’intero gruppo

Un contratto collettivo di lavoro deve valere per tutti. Anche per i dipendenti dei subfornitori. Non vogliamo che la Posta possa eludere il contratto collettivo di lavoro esternalizzando i servizi a terzi. Un esempio lampante lo vediamo oggi presso AutoPostale: solo la metà del personale conducente è assunta presso AutoPostale SA e assoggettata al CCL. L’altra metà è impiegata presso subfornitori, i cosiddetti imprenditori postali. Per loro non vale il CCL. Conseguenza: le condizioni d’impiego sono peggiori e i salari notevolmente più bassi. Questo deve finire: noi ripudiamo questa società di due classi. Chi fornisce prestazionipostali deve essere assoggettato al CCL. Inoltre syndicom chiede che vengano assoggettati al CCL anche gli apprendisti.

 

Salari equi grazie ad un equo sistema salariale

Sempre più spesso succede che il salario non basta per vivere. Purtroppo la precarizzazione aumenta sempre di più anche nella ricca Svizzera. Non facciamo che questa tendenza pervada anche la Posta! Ecco perché syndicom chiede un salario minimo di 52‘000 franchi all’anno o  4000 franchi al mese (con 13 mensilità). Sono alte le aspettative verso il nuovo sistema salariale. Esso deve essere giusto, trasparente e privo di discriminazioni, in tutta l’azienda. Devono anche essere rispettati i criteri guida della sistematica salariale attuale (funzione, esperienza, prestazione e quota situazionale). E infine il sistema deve essere pratico e facile da comprendere e applicare.

 

Meno stress e durata trasparente del lavoro

La Posta vuole condizioni d’impiego in linea con i tempi. La settimana di 5 giorni lo è! Oggi viene praticata quasi ovunque. Anche presso le FFS, dove si lavora 24 ore su 24, esiste la settimana aziendale dei 5 giorni. È facile da realizzare: ogni dipendente ha diritto a 114 giorni liberi (due giorni liberi a settimana: 52 x 2 = 104 più 10 giorni festivi). Con questa facile formula può essere realizzata la settimana dei 5 giorni anche in ambiti dove si lavora il sabato o i festivi.

 

Chi vuole conciliare lavoro e famiglia spesso ha bisogno di ricorrere ad un lavoro a tempo parziale. Per questo è molto importante che la Posta sostenga questa possibilità. Ma: il part-time deve essere volontario. E: i dipendenti a tempo parziale non devono subire svantaggi. Ad oggi sono tutelati male. Il CCL deve colmare questa lacuna. Chi lavora part-time deve essere equiparato ai dipendenti full-time, applicando anche ai primi, pro rata,  le disposizioni sulla durata massima del lavoro e sulla limitazione delle ore straordinarie.

 

Inoltre la durata settimanale del lavoro attuale di 41 ore andrebbe ridotta di un’ora per incentivare la work-life-balance dei dipendenti.

 

Più partecipazione sul posto di lavoro

Un contratto collettivo di lavoro è buono soltanto se viene rispettato. E affinché un CCL venga applicato in maniera corretta c’è bisogno di un organo esecutivo indipendente. Il CCL ancora in vigore è carente sotto questo punto di vista. Non esiste un’applicazione efficace. Per far applicare il nuovo CCL in modo unitario e corretto nel gruppo Posta, bisogna creare un organo esecutivo paritetico dotato di poteri decisionali. Gli organi di partecipazione devono garantire a tutti i livelli che i diritti alla partecipazione possano anche essere realmente esercitati.

 

Il lavoro di formazione è un elemento centrale del lavoro sindacale. A questo lavoro il nuovo CCL deve dare un maggiore peso: a tutti i dipendenti vanno concessi cinque giorni di formazione all’anno e l’offerta formativa verrà agevolata attraverso il fondo di solidarietà.

 

Garanzia del posto di lavoro e protezione contro il licenziamento

«Hire and fire»: ecco il sogno proibito di molti manager – anche presso la Posta. E qui il diritto del lavoro purtroppo pone soltanto pochi limiti. Tuttavia la Posta finora conosceva un’ampia tutela contro il licenziamento. A ragione: perché molti collaboratori hanno ancora la formazione da monopolio o lavorano in regioni con un mercato debole del lavoro. E siccome questa situazione non cambierà con l’introduzione del nuovo diritto, la protezione contro il licenziamento va conservata anche nel nuovo CCL. Va mantenuta in generale l’alta garanzia del posto di lavoro presso la Posta, proseguendo in modo invariato con il piano sociale avanzato.

 

Il CCL trae profitto dal fatto che i collaboratori s’impegnino per la sua applicazione sul posto di lavoro. Chi partecipa a commissioni del personale o altri organi lo deve poter fare senza pressioni e senza timori. La partecipazione in azienda funziona soltanto se può avvenire allo stesso livello. Per non creare nessun rapporto di dipendenza, serve un’assoluta protezione contro il licenziamento per i membri eletti negli organi partecipativi e negli organi sindacali.

 

Per una Posta attrattiva con forti prestazioni sociali

La società è progredita: sia gli uomini che le donne vogliono poter seguire la propria professione. Il nuovo CCL deve considerare questa nuova situazione. Servono sufficienti istituzioni di assistenza per bambini come sovvenzioni per i posti nei nidi e nei doposcuola.  Ma servono anche orari di lavoro conciliabili con la famiglia, che diano la flessibilità per gestire bene questi doveri di assistenza. Serve un’equiparazione tra i dipendenti part-time e full-time. E serve una tutela efficace contro la costrizione molto diffusa presso la Posta di prestare ore straordinarie.

 

Il modello del part-time per motivi di anzianità è la soluzione perfetta per una compensazione e il trasferimento di know-how tra le generazioni. I dipendenti più anziani da 55 anni dovrebbero avere la possibilità di ridurre l’orario di lavoro. Così si può organizzare un ritiro graduale dalla vita lavorativa. Soprattutto dipendenti che svolgono lavori fisici pesanti dovrebbero ricevere la possibilità di ridurre questo carico. Al fine di rendere possibile questo modello e di non trasformarlo in una trappola di povertà in vecchiaia, ne va garantita l’assicurazione sociale. Per esempio versando i contributi delle assicurazioni sociali (AVS, cassa pensione ecc.) sulla base di un impiego a tempo pieno. Il volume lavorativo liberato aiuta l’ingresso nel mondo del lavoro di dipendenti giovani e soprattutto dei tirocinanti a fine apprendistato.

 

Il catalogo di rivendicazioni syndicom è una dimostrazione che il sindacato a metà agosto entrerà in trattativa ben preparato. Ora però syndicom si aspetta che anche la Posta scopra le carte sulle proprie posizioni. Solo così può essere un condotto un dialogo equo e di partenariato sociale.

 

Sei rivendicazioni per il CCL del futuro (PDF)

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